- Papa Francesco a Lesvos
OIM: LA VISITA DEL PAPA A LESVOS UN GRANDE GESTO CHE CI AUGURIAMO POSSA STIMOLARE POLITICHE CORAGGIOSE E SOLIDALI NEI CONFRONTI DEL FENOMENO MIGRATORIO
17 aprile 2016 - "Un grande gesto, uno stimolo per lo sviluppo di politiche più coraggiose e solidali verso i migranti" Il commento di Federico Soda, Direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'OIM, alla visita di Papa Francesco a Lesvos.
Roma 17 aprile 2016 - "La visita del Papa a Lesvos è un grande gesto, un segnale che ci auguriamo possa servire come stimolo per lo sviluppo di politiche più solidali e coraggiose nei confronti del fenomeno migratorio”. Questo il commento di Federico Soda - Direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo e rappresentante presso la Santa Sede dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) - alla visita di Papa Francesco a Lesvos.
"I migranti e i rifugiati sono persone, non numeri. Ognuno con un passato e un futuro, questo non dobbiamo scordarlo mai. Non possiamo abbandonare persone che lasciano il proprio paese di origine perché costretti, da guerre, persecuzioni e da altri fattori come la povertà e la mancanza di opportunità economiche", continua Soda.
"La Grecia ha affrontato lo scorso anno una sfida molto importante, e Lesvos, in particolare, ha registrato l'arrivo di circa la metà dei migranti giunti dalla Turchia nel 2015. Le modalità con le quali è stata chiusa la rotta turco-greca destano però qualche preoccupazione perchè, così come abbiamo visto in passato, quando si chiude una rotta se ne apre immancabilmente un'altra, più lunga e più pericolosa per i migranti di quella precedente. Gli sforzi volti a fermare i flussi migratori possono portare allo sviluppo di nuove traiettorie sempre più rischiose per i migranti e purtroppo più remunerative per i trafficanti".
"Per quanto riguarda l'Italia", osserva Soda, "la situazione degli arrivi è praticamente in linea con quella osservata l'anno scorso. Ad oggi, da gennaio, sono giunte circa 24.000 persone. Nel 2015, a fine aprile, erano circa 26.000. E se è vero che nei primi 15 giorni di aprile abbiamo registrato l'arrivo di 5.660 migranti - di fatto tutti originari dell'Africa occidentale o del Corno d'Africa - non bisogna dimenticare che l'anno scorso ad aprile arrivarono oltre 16.000 persone. Il flusso che interessa l'Italia quindi non desta allarme in termini numerici. Quello che preoccupa è il fatto che il Canale di Sicilia resta un tratto di mare molto pericoloso e sono già 350 le persone che vi hanno trovato la morte in questi primi mesi del 2016", conclude Soda.
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