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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
Chi siamo
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
- Dati e risorse
- Agire
- 2030 Agenda
Le associazioni delle diaspore hanno giocato un ruolo cruciale nella risposta all'epidemia da COVID-19 attuando iniziative diversificate nei paesi in cui fanno da ponte e in una situazione unica che ha colpito la diaspora due volte: sia in Europa che nei loro paesi di origine. Con l'obiettivo di migliorare gli interventi portati avanti dalle associazioni di migranti in risposta alla pandemia, IOM Italia ha finanziato sei progetti grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MEACI-DGCS) e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Il programma A.MI.CO. Emergenza COVID-19 è stato realizzato a partire dall’esperienza dell’iniziativa A.MI.CO. (Associazioni Migranti per il Co-sviluppo). I progetti si sono concentrati su attività di prevenzione, protezione e soccorso e sono stati realizzati in Europa (Italia), Africa (Burkina Faso, Guinea Conakry, Senegal) e Asia (Bangladesh) con l'obiettivo di rispondere direttamente ai bisogni delle comunità vulnerabili.
Attraverso queste iniziative, le associazioni hanno sostenuto le comunità più colpite dalla crisi, sia in Italia che nei paesi di affiliazione, in diversi modi: i) prevenzione: contrastando le fake news legate alla pandemia di COVID19, promuovendo attività di sensibilizzazione e infromazione; ii) protezione: producendo e distribuendo di dispositivi di protezione come mascherine, guanti e disinfettanti per le mani o promuovendo dell'accesso ai servizi sanitari di base; e iii) soccorso: distribuendo pacchi alimentari, supportando nell'ottenimento dei sussidi forniti dalle autorità locali, fornendo assistenza legale e abitativa, fornendo dispositivi informatici e assicurando la connettività necessaria per lo svolgimento della didattica a distanza, promuovendo l'accesso all'istruzione per studenti e studentesse in difficoltà economica. La situazione di crisi generata dalla pandemia ha fatto emergere le forti disuguaglianze che esistono nell'accesso ai servizi sanitari e di assistenza sociale per le persone emarginate che vivono in modo precario, spesso al di fuori dei sistemi sanitari formali e delle misure di protezione sociale, lavorativa e legale. I gruppi emarginati sono quindi tra le persone più duramente colpite dalla pandemia. In questo contesto, la risposta del terzo settore alla crisi è stata cruciale per garantire interventi tempestivi sul campo e per affrontare le questioni scatenate o intensificate dall'emergenza. A questo proposito, ad aprile 2020 l'OIM Italia ha effettuato una valutazione rapida (rapid assessment) al fine di avere una panoramica delle sfide affrontate dalle associazioni di migranti e capire il tipo di risposta che stavano attivando (o intendevano attivare), sia nelle loro comunità in Italia che nei loro paesi di affiliazione.
L’assessment ha evidenziato le capacità delle associazioni di migranti di identificare tempestivamente le richieste e le sfide della loro base associativa. È emerso come le barriere linguistiche e la mancanza di connettività possano impedire alle comunità di migranti di accedere ai servizi online e di comprendere i requisiti e le istruzioni dei governi riguardo il COVID-19, aumentando così la sensazione di isolamento e il peso psicologico di questa difficile situazione. Sono inoltre emersi elementi riguardo l’impatto delle misure di quarantena sulle persone il cui sostentamento dipende da lavori quotidiani e informali. Ulteriori limitazioni alla capacità delle persone di lasciare le loro case e di poter lavorare hanno gravemente colpito i flussi di rimesse, lasciando cosi molte famiglie nei paesi d'origine sull'orlo della povertà.
Nonostante la situazione critica, l'indagine ha individuato diverse risposte nazionali e transnazionali promosse da queste associazioni, tra cui interventi - sia informali che strutturati - in collaborazione con Comuni e fondazioni. È proprio sulla base di queste esperienze che l'OIM Italia ha deciso di promuovere l'iniziativa A.MI.CO. Emergency Initiative e contribuire così a valorizzare il ruolo delle diaspore nell'affrontare la crisi del COVID-19. L'epidemia COVID-19 offre l'opportunità di riflettere sull'importanza di adottare approcci locali all'assistenza in situazioni di emergenza, soprattutto quando le restrizioni di viaggio non permettono alle organizzazioni internazionali, o alle associazioni a livello centrale, di dispiegare il loro personale in modo tempestivo né di assicurare la necessaria copertura geografica. In questo contesto, le associazioni di migranti giocano un ruolo chiave e rappresentano un'opportunità unica per garantire una risposta efficace e integrata. L'iniziativa di emergenza A.MI.CO. Emergency Initiative ha dimostrato come le diaspore possano fungere da primi soccorritori transnazionali, mobilitando autonomamente le reti di supporto nei primissimi giorni dell'emergenza, essendo in grado di rispondere ai bisogni delle comunità vulnerabili più remote e difficili da raggiungere e di mettere in atto interventi strutturati e inseriti nel contesto delle priorità governative e in sinergia con le autorità locali.
Maggiori informazioni sulle associazioni coinvolte e il loro impegno