La migrazione regolare rispondente alle esigenze del mercato del lavoro è un elemento  indispensabile per la costruzione di una politica migratoria completa. Di fatti, l'Unione europea e i suoi Stati membri stanno adottando, in maniera sempre più consistente, programmi di mobilità lavorativa come strumenti politici per contrastare le tendenze demografiche europee (graduale riduzione della popolazione in età lavorativa) e le carenze strutturali di manodopera specializzata.

I benefici di queste iniziative riguardano entrambe le parti coinvolte: i lavoratori provenienti da paesi terzi arricchiscono le proprie competenze, anche a beneficio dei paesi di provenienza nel caso di rientro, e sono in grado di supportare economicamente i propri cari lontani; i paesi ospitanti godono di un miglioramento della propria economia (attraverso il pagamento delle tasse e il consumo di beni e servizi) e suppliscono alle proprie lacune strutturali.

Un approccio olistico alla migrazione per motivi di lavoro è necessariamente multilivello e intersettoriale, si basa su partenariati multi-stakeholder e considera tutte le dimensioni della mobilità del lavoro, inclusi un adeguato matching delle competenze e loro miglioramento, la promozione di pratiche di reclutamento eque, condizioni di lavoro dignitose e rispettose dei diritti dei migranti, la loro messa a sistema con politiche per l’integrazione e complementarietà con componenti di ritorno e reinserimento in caso di migrazione temporanea per lavoro. 

Al fine di massimizzare i potenziali benefici della migrazione lavorativa, l'OIM ha sviluppato e implementato un'ampia varietà di interventi affrontando diverse dimensioni delle politiche di migrazione per lavoro, sostenendo programmi di mobilità basati su analisi del mercato del lavoro e rispondenti alle esigenze identificate, e in collaborazione con una pletora di parti interessate, tra cui le istituzioni nazionali e regionali, il settore privato e le agenzie pubbliche per l'impiego.