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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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11 novembre 2011
PRESENTATO A MILANO IL “RAPPORTO SULL’ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA”, REALIZZATO DALLA FONDAZIONE MORESSA E PATROCINATO DALL’OIM
11 novembre - In Italia gli immigrati costituiscono il 6,5% della popolazione e il 9% degli occupati, contribuiscono per il 12,1% al PIL (all’incirca 165 miliardi di euro), rappresentando il 7,9% dei contribuenti totali. Coprono inoltre il deficit della sicurezza sociale, ricevendo ben poco in cambio: solo il 9,4% degli stranieri percepisce una pensione contro il 40,6% degli italiani. Queste sono alcuni dei dati contenuti nel “Rapporto sull'economia dell'immigrazione in Italia”, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa con il patrocinio dell’OIM, e presentato lo scorso martedi presso l’Università Bicocca di Milano.
PRESENTATO A MILANO IL “RAPPORTO
SULL’ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA”, REALIZZATO DALLA FONDAZIONE
MORESSA E PATROCINATO DALL’OIM
SULL’ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA”, REALIZZATO DALLA FONDAZIONE
MORESSA E PATROCINATO DALL’OIM
11 novembre 2011 – In Italia gli immigrati costituiscono il 6,5% della popolazione e il 9% degli occupati, contribuiscono per il 12,1% al PIL (all’incirca 165 miliardi di euro), rappresentando il 7,9% dei contribuenti totali. Coprono inoltre il deficit della sicurezza sociale, ricevendo ben poco in cambio: solo il 9,4% degli stranieri percepisce una pensione contro il 40,6% degli italiani.
Queste sono alcuni dei dati contenuti nel “Rapporto sull'economia dell'immigrazione in Italia”, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa con il patrocinio dell’OIM, e presentato lo scorso martedi presso l’Università Bicocca di Milano.
All’incontro, presentato dalla dott.ssa Valeria Benvenuti della Fondazione Moressa e moderato da Francesca Padula de Il Sole 24 Ore, ha preso parte anche il Direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM, José Angel Oropeza, insieme, tra gli altri, al professore dell’Universitò Bicocca Emilio Reynery, all’assessore al lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani e al presidente della Fondazione Ethnoland Otto Bitjoka.
“Come OIM siamo lieti di aver patrocinato – tra l’altro proprio nell’anno del proprio sessantesimo anniversario - questo lavoro della Fondazione Moressa”, afferma José Angel Oropeza. “Si tratta infatti di un rapporto mette a disposizione degli studiosi e dei policy makers informazioni preziose, affidabili, originali e aggiornate. “
Dalla discussione è emerso come quella degli immigrati sia stata una categoria particolarmente toccata dalla crisi economica (in Italia il tasso di occupazione degli stranieri è sceso di 3,4 punti percentuali contro i 2 punti percentuali del tasso di occupazione degli italiani) e che, generalmente, abbia più difficolta a mantenere un tenore di vita adeguato.
In media infatti gli immigrati sono meno pagati degli italiani (uno straniero dipendente percepisce in media 987 euro mensili netti, contro i 1.281 degli italiani), e nel complesso le famiglie straniere dichiarano maggiori difficoltà economiche rispetto a quelle italiane. Il 10,8% delle famiglie straniere almeno una volta nell’arco dell’anno non ha avuto i soldi per comprare beni alimentari, il 15,8% non ha potuto pagare le spese per i trasporti, il 30,4% non ha potuto acquistare capi di vestiario.
“I lavoratori immigrati hanno dato e danno molto all'Italia, ma hanno ricevuto e ricevono poco, e quanto la società italiana offre loro, almeno dal punto di vista economico, è diminuito negli anni", sottilinea Oropeza. “Si tratta di un’asimmetria ormai strutturale che preoccupa e che occorre risolvere tramite l’applicazione di politiche mirate ed efficaci”.
Tra i dati più rilevanti, quello sulle rimesse: per la prima volta, dopo un periodo di costante crescita, nel 2009 i trasferimenti degli immigrati residenti in Italia verso i loro paesi di origine sono diminuiti a causa della crisi. Si è infatti registrato un calo del 5,4% rispetto all’anno precedente.
“Si tratta di un dato che rispecchia il momento di crisi che vive l'Italia”, commenta Oropeza, “e che ci stimola a continuare a coinvolgere le istituzioni politiche e finanziarie a favorire una riduzione dei costi di trasferimenti di denaro verso i paesi di origine."
Una sintesi del rapporto può essere scaricata dal seguente link:
Per informazioni: Ufficio Stampa OIM fdigiacomo@iom.int tel. 06 44186207