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12 gennaio 2010

Rosarno
Le dichiarazioni dell'OIM alla stampa




Ansa 13-11-09

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Rosarno: le dichiarazioni dell'OIM alla Stampa

 

Ansa 08-01-10

ROSARNO: OIM, PROBLEMA E' SFRUTTAMENTO MANODOPERA STRANIERA

ROMA, 8 GEN – “Quello che sta succedendo a Rosarno solleva un problema, quello dello sfruttamento di manodopera straniera ridotta in condizioni di semischiavitù, che interessa purtroppo molte aree italiane”: lo dice all'ANSA Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Oim (Organizzazione internazionale migrazioni), la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio.

“Il pregiudizio più difficile da sfatare - afferma - e' che e' errato parlare sempre di irregolari. Qualche mese fa un team dell'Oim e' andato a San Nicola Varco, in Campania. E ha scoperto ad esempio che la maggioranza dei migranti era entrata con visto regolare ma veniva poi abbandonata dagli imprenditori italiani, che avevano dichiarato di assumerli nell'ambito delle quote stagionali previste dal governo e che per questo si erano anche fatti pagare profumatamente, ma che al momento dell'arrivo in Italia si sono rifiutati di perfezionare i contratti di lavoro, costringendoli alla clandestinità e dunque ai lavori più umili. Si e' trattato quindi di una truffa perpetrata da italiani nei confronti dei migranti, truffa che probabilmente dura anche ora nell'ambito delle quote di ingresso stagionali, le uniche disponibili visto che al momento quello annuali sono state chiuse dal governo”.

“Non dimentichiamoci inoltre - continua Di Giacomo - che a Rosarno ci sono probabilmente anche diversi immigrati che hanno perso il lavoro per la crisi e che hanno trovato nell'agricoltura, in condizioni di semischiavitù, l'unica alternativa alla disoccupazione. Il problema di fondo e' che troppo spesso si chiudono gli occhi su palesi violazioni dei più elementari diritti della persona. I migranti di Rosarno sono persone che contribuiscono al sistema economico del paese e che rappresentano purtroppo una manodopera a bassissimo costo e senza alcun diritto: una condizione che ne rende vantaggioso lo sfruttamento da parte di persone senza scrupoli e che rischia di creare, come nel caso calabrese, situazioni di disagio e di sofferenza umana profonde che inevitabilmente rischiano di sfociare in episodi come quelli a cui stiamo assistendo in questi giorni”.

Ansa 12 gennaio 2010
ROSARNO: OIM, A BARI 200 IMMIGRATI SU 324 HANNO PERMESSO


ROMA, 12 GEN - Su 324 immigrati arrivati da Rosarno a Bari circa 200 sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno e, mano a mano che procedono le procedure di identificazione, sono lasciati liberi. Lo riferisce all'ANSA Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Oim - l'Organizzazione internazionale migrazioni che è presente con un suo team nel capoluogo pugliese - aggiungendo che le procedure di identificazione ancora non si sono concluse. «Poco più di 30 persone trovate in condizioni di irregolarità - aggiunge Di Giacomo - sono invece state trasferite nei Centri di Identificazione ed Espulsione (Cie) della zona dove, secondo la normativa vigente, possono essere trattenuti fino a un massimo di 6 mesi. 14 persone, con alle spalle un provvedimento di espulsione non rispettato, e alcune anche con precedenti penali, sono state invece arrestate, sempre secondo quanto stabilito dalla legge». Tanti degli extracomunitari arrivati da Rosarno non hanno ricevuto paga per il lavoro svolto. «Molti migranti ci hanno raccontato - riferisce, infatti, Di Giacomo - di non essere stati pagati nel corso delle ultime due o addirittura tre settimane di lavoro a Rosarno. Un lasso di tempo inaccettabile per chi già si trova in condizioni di vita difficilissime». Secondo il portavoce dell'Oim, il fatto che la maggior parte dei migranti abbia un permesso di soggiorno dimostra come il problema dello sfruttamento di manodopera straniera vada oltre il problema dell'irregolarità. «I migranti con permesso di soggiorno di Rosarno - osserva - sono probabilmente persone che hanno perso un lavoro regolare e che purtroppo in questa stagione hanno avuto la possibilità di trovare un'occupazione solo nel settore agricolo. Cadendo però nelle mani di sfruttatori che, invece di metterli in regola, li hanno fatti vivere e lavorare in condizioni assolutamente non dignitose e non rispettose dei più elementari diritti della persona».