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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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26 aprile 2010
Comunicato Stampa
Rosarno: 9 immigrati sfruttati ottengono protezione
Roma 26 aprile 2009
COMUNICATO STAMPA
Rosarno: 9 immigrati sfruttati ottengono protezione
I 9 casi seguiti dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni
Sono 9 gli immigrati vittime degli scontri di Rosarno dello scorso gennaio che hanno collaborato con la giustizia e hanno ricevuto un permesso di soggiorno per protezione sociale.
Ne dà notizia l’OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, che è direttamente intervenuta per dare assistenza legale ad alcuni di loro.
“Gli immigrati, dietro un compenso irrisorio, lavoravano a Rosarno in condizioni di semischiavitù”, afferma Simona Moscarelli, Esperta Legale dell’OIM. “vittime di sfruttatori che approfittavano della loro condizione di irregolarità per violare i più elementari diritti della persona, e costretti a lavorare 14 o 15 ore al giorno per pochi euro, senza sosta e in ogni condizione meteorologica.
“A Rosarno”, continua Moscarelli, “c’era una vera e propria graduatoria dei lavori forzati: in tale contesto i sub-sahariani erano adibiti alle mansioni più faticose per via della loro struttuta fisica.”
L’OIM ha rintracciato i braccianti nel Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Bari dove erano stati portati dopo gli scontri del 7 gennaio scorso. In seguito a una serie di interviste è stato possibile raccogliere storie ed evidenze che hanno dimostrato quanto fosse disumano il trattamento subito dagli immigrati da parte dei caporali e quali fossero gli abusi del sistema di sfruttamento di cui erano diventati vittime. I casi sono stati poi segnalati dall’Organizzazione Internazionale alla Squadra Mobile di Reggio Calabria e alla Procura di Palmi.
I migranti che hanno fornito alle autorità elementi utili all’identificazione degli sfruttatori”, spiega l’Esperta Legale dell’OIM, “sono stati collocati in strutture protette della rete nazionale anti-tratta .”
“I migranti vittime di sfuttamento sono i realtà molti di più di quelli intervistati”, racconta Carmela Godeau, Vicedirettore dell’Ufficio Regionale del Mediterraneo dell’OIM. “Solo nel CIE di Bari erano infatti 43 i migranti provenienti da Rosarno e verosimilmente sottoposti allo stesso trattamento disumano e degradante, e molti di loro si trovano anche in Sicilia, nel Casertano e a Roma.”
“C’è da ricordare,” conclude Godeau. “che lo sfruttamento era comunque perpetrato anche a danno di migranti con regolare permesso di soggiorno, che rappresentavano anzi la maggioranza dei soggetti sfruttati nell’area di Rosarno.”
L’OIM auspica che l’utilizzo del Permesso di Soggiorno per protezione sociale possa essere utilizzato in modo più esteso in tutto il territorio italiano al fino di poter assicurare la protezione necessaria a tutti migranti vittime di violenza e sfruttamento.
Per informazioni:
OIM - Flavio Di Giacomo - Responsabile della Comunicazione
Tel.: +39 06 44 186 207
e-mail: fdigiacomo@iom.int