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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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4 maggio
PROGETTO SALEM: L’OIM PUBBLICA UN RAPPORTO DI RICERCA SULLA PROPENSIONE ALLA MIGRAZIONE DEI GIOVANI MAROCCHINI
4 Maggio 2011 - L’OIM presenta il rapporto di ricerca “L’attitude des jeunes au Maroc à l’égard de la migration : entre modernité et tradition. Réalisation d’un index de propension à la migration (IPM)”.La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto SALEM (Solidarité Avec Les Enfants du Maroc), realizzato dall’OIM in Marocco con il finanziamento del Ministero degli Affari Esteri, Cooperazione Italiana.
PROGETTO SALEM: L’OIM PUBBLICA UN RAPPORTO DI RICERCA SULLA PROPENSIONE ALLA MIGRAZIONE DEI GIOVANI MAROCCHINI
4 Maggio 2011 - L’OIM presenta il rapporto di ricerca “L’attitude des jeunes au Maroc à l’égard de la migration : entre modernité et tradition. Réalisation d’un index de propension à la migration (IPM)”.
La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto SALEM (Solidarité Avec Les Enfants du Maroc), realizzato dall’OIM in Marocco con il finanziamento del Ministero degli Affari Esteri, Cooperazione Italiana.
Il rapporto di ricerca è stato realizzato da un’équipe italo-marocchina composta da Stefano Volpicelli, sociologo dell’OIM di Roma, Abdessamad Dialmy, sociologo dell’Università Mohammed V di Rabat e Germano Calvi, psicologo sociale.
Attraverso l’utilizzo combinato di quattro livelli di analisi statistica, le risposte contenute nei 1.258 questionari somministrati nelle tre regioni marocchine di Casablanca, Errachidia e Khouribga, hanno permesso da un lato, di comprendere e dare un “peso” all’intreccio di spinte sociali e motivazioni individuali che sottendono alla decisione di migrare di giovani marocchini compresi nella fascia di età 12-18 anni. Dall’altro di costruire un indice di propensione alla migrazione, uno strumento che permette di suddividere la popolazione giovanile marocchina in diversi profili associati alla probabilità – alta, media o bassa - di migrare in futuro.
“La ricerca restituisce un’immagine per molti aspetti innovativi dell’attitudine dei giovani marocchini nei confronti della migrazione”, spiega José Angel Oropeza, direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM. “Ad esempio la scoperta di una nuova attitudine femminile a considerare la migrazione come un progetto perseguibile individualmente che affianca quella già conosciuta di una migrazione femminile ancorata ai concetti di famiglia e tradizione; l’incidenza molto ridotta del tasso di scolarizzazione nelle scelte di migrazione, al contrario di come si potrebbe comunemente pensare”; l’esigenza espressa di una maggiore partecipazione alla vita culturale, sociale e politica come fattore di radicamento nella propria comunità di appartenenza.
Tali conclusioni hanno confermato l’ipotesi principale sulla quale si è fondato il progetto SALEM, quella di prevenire la migrazione irregolare di minori marocchini attraverso la creazione di un sistema di intervento sociale in grado di promuovere la diretta partecipazione dei giovani all’identificazione di alternative concrete al progetto migratorio, per trasformare la migrazione in una delle possibili opzioni di vita e non più l’unica via d’uscita da un contesto percepito come escludente e marginalizzante.
Il rapporto di ricerca è già da adesso disponibile in lingua francese e lo sarà presto anche in lingua italiana.
Scarica la versione francese del rapporto