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8 novembre

OIM: DOLORE PER LE VITTIME DEL NAUFRAGIO DI BRINDISI

operatorioim.jpg28 novembre - L’OIM esprime dolore e cordoglio di fronte alla tragedia del mare avvenuta sabato sera sulle coste del brindisino e che ha causato la morte di tre persone. Il naufragio di sabato sera è l’ennesimo drammatico episodio che ha causato la morte di migranti che, nella speranza di trovare condizioni di vita migliori o di fuggire da guerre o persecuzioni,  si affidano a trafficanti di uomini e cercano di arrivare in Italia rischiando la vita. Operatori dell'OIM hanno incontrato oggi i sopravvissuti, ospitati presso il CARA di Restinco.

 
L’OIM: DOLORE PER LE VITTIME DEL NAUFRAGIO DI BRINDISI
 
 

28 novembre 2011 – L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) esprime dolore e cordoglio di fronte alla tragedia del mare avvenuta sabato sera sulle coste del brindisino e che ha causato la morte di tre persone.

Il naufragio di sabato sera è l’ennesimo drammatico episodio che ha causato la morte di migranti che, nella speranza di trovare condizioni di vita migliori o di fuggire da guerre o persecuzioni,  si affidano a trafficanti di uomini e, a bordo di imbarcazioni di fortuna, cercano di arrivare in Italia rischiando la vita.

“Nel corso del 2011 sono circa 2000 le persone che sono morte cercando di raggiungere le coste italiane: si è trattato soprattutto di migranti diretti verso Lampedusa”, afferma José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM. “Anche se in misura minore rispetto alle coste siciliane anche la Puglia è una regione che è sempre stata interessata da arrivi via mare, sempre pericolosi per i migranti”.

Quest’anno sono stati oltre 2200 i migranti sbarcati in Puglia: l’ultimo sbarco aveva avuto luogo la notte dello scorso 18 novembre, quando 170 persone originare di Egitto e Somalia erano arrivate a Bari a bordi di un peschereccio soccorso da Guardia di Finanza e Guardia Costiera.

I migranti sopravvissuti al naufragio di sabato sera, tutti uomini e tutti molto giovani, sono stati trasferiti al CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Restinco. Questa mattina un team dell’OIM, presente sul posto insieme a Unhcr e Save The Children nell’ambito del progetto Praesidium, finanziato dal Ministero dell’Interno, li ha incontrati e ha parlato con loro.

Dai loro racconti emerge che a bordo della barca a vela sulla quale viaggivano erano in 72: afgani, bengalesi e qualche iraniano. Le vittime accertate sono al momento 3, i sopravvissuti 43, mentre si pensa che i restanti 26 siano riusciti a raggiungere la costa e si siano dispersi sul territorio. I minori accertati al momento sarebbero 25: 11 di loro sono stati già trasferiti in comunità per minori della zona.

 

Per informazioni: Ufficio Stampa OIM - Tel. 06 44 186 207 - fdigiacomo@iom.int