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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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Arrivi via mare: sono 619 i migranti morti quest'anno nel Mediterraneo
Ginevra 8 maggio 2018 - Sono 619 i migranti morti nel Mediterraneo nei primi 4 mesi del 2018. Di questi, 383 hanno perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo Centrale. Alla mattina del 7 maggio, il numero totale di migranti arrivati in Italia dall’inizio dell’anno è stato di 9567, un calo di circa il 76 per cento rispetto agli arrivi dello stesso periodo dell’anno scorso, quando i migranti soccorsi e arrivati in Italia furono 41165. Nonostante il numero assoluto delle morti in mare sia diminuito, rispetto al numero degli arrivi la percentuale dei dispersi è in aumento: dal 2,5% del 2017 al 4% del 2018.
Va notato come in questi mesi siano state anche le operazioni di soccorso realizzate dalla guardia Costiera libica: 4964 a fine aprile 2018. Ossia su ogni tre migranti che partono dalla Libia, uno è soccorso dalla guardia costiera libica e riportato indietro.
Come già sostenuto in passato, l’OIM ha sicuramente visto con favore il rafforzamento della guardia costiera di Tripoli, in quanto si sentiva la necessità della presenza di un sistema di soccorso efficiente in grado di soccorrere quelle imbarcazioni che si trovavano in difficoltà già dopo poche miglia dalla partenza, là dove era difficile per chiunque arrivare in tempo per evitare naufragi. Allo stesso tempo è opportuno anche riconoscere che a tale rafforzamento della capacità di soccorso debba ancora corrispondere un adeguato sistema di accoglienza a terra.
L’attuale sistema, nonostante recentemente si siano registrati importanti passi avanti, resta non accettabile in quanto i migranti sono ancora tenuti in detenzione, una condizione che dovrebbe essere superata dallo stabilimento di centri aperti, e non chiusi, dove donne e bambini possano essere separati dagli uomini e dove le condizioni di vulnerabilità dei migranti possano essere valutate in modo approfondito.