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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- CONFERENZA SUI PERCORSI DI INTEGRAZIONE DELLA COMUNITA' LATINO AMERICANA
UNA CONFERENZA ORGANIZZATA DA OIM, IILA E CESPI METTE IN LUCE I PERCORSI DI INTEGRAZIONE DELLA COMUNITÀ LATINO AMERICANA IN ITALIA
11 ottobre 2012 - Un’immigrazione relativamente recente, giovane, con un alto livello d’integrazione e concentrata soprattutto al Centro-nord. Questi i tratti principali della comunità latino americana in Italia, alla quale, lo scorso martedi, l’OIM Roma, il Centro Studi di Politica Internazionale (CESPI) e l’Istituto Italo Latino Americano (IILA) hanno dedicato una conferenza, organizzata con il supporto del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. All'evento ha partecipato, tra gli altri, anche il Ministro Andrea Riccardi.
UNA CONFERENZA ORGANIZZATA DA OIM, IILA E CESPI METTE IN LUCE I PERCORSI DI INTEGRAZIONE DELLA COMUNITÀ LATINO AMERICANA IN ITALIA
All’evento, realizzato con il supporto del Ministero per la Cooperazione Internazionale
e l’Integrazione, ha preso parte anche il Ministro Andrea Riccardi
e l’Integrazione, ha preso parte anche il Ministro Andrea Riccardi
11 ottobre 2012 - Un’immigrazione relativamente recente, giovane, con un alto livello d’integrazione e concentrata soprattutto al Centro-nord. Questi i tratti principali della comunità latino americana in Italia, alla quale, lo scorso martedi, l’OIM Roma, il Centro Studi di Politica Internazionale (CESPI) e l’Istituto Italo Latino Americano (IILA) hanno dedicato una conferenza, organizzata con il supporto del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione.
All’evento hanno preso parte rappresentanti di governo italiani e latinoamericani, membri della diaspora ed esperti di migrazione che si sono alternati sul palco nel corso della giornata di lavori.
Tra i relatori anche lo stesso Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, il quale ha sottolineato come “contro una cultura della diffidenza nei confronti dell'immigrazione - che vede in Lampedusa il paradigma dell'invasione del nostro paese - bisogna aggiornare menti e linguaggio, retaggio di mentalita' e politiche troppo a lungo gridate", contrapponendo "il paradigma positivo delle comunita' latino-americane: battistrada per un cambiamento di prospettiva culturale che consideri immigrazione e integrazione risorse vitali per la crescita.”
“Gli immigrati latinoamericani in Italia sono l’8 per cento degli oltre 4 milioni e mezzo di stranieri presenti nel paese”, ha affermato il Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM, José Angel Oropeza, “e costituiscono una comunità abbastanza stabile”.
Si tratta di una presenza importante e che contribuisce in modo positivo allo sviluppo economico e sociale del paese, infatti, ha sottolineato Oropeza, “se l’Italia uscirà da questo periodo di crisi lo farà anche grazie al contributo degli immigrati.”
Nel corso della conferenza, che ha analizzato il percorso distintivo dell’integrazione della comunità latinoamericana in Italia da un punto di vista economico-finanziario e socio-culturale, sono stati presi in esame alcuni temi di particolare attualità e interesse, quali il ricongiungimento familiare, le condizioni delle seconde generazioni e il ritorno e la reintegrazione nei paesi di origine.
"In futuro non prevediamo un'immigrazione forte dall'America latina”, ha spiegato il direttore del Cespi, Jose' Luis Rhi-Sausi, “ma piuttosto rientri nei Paesi d'origine: nell'ultimo triennio 300.000 sono tornati in Peru' da altri Paesi, 1.500 dall'Italia. Ciò è dovuto alla crisi economica in Europa, ma anche alla crescita dei Paesi latinoamericani".
Tra i relatori intervenuti nel corso dell’evento, oltre al Ministo Riccardi e ai rappresentanti di OIM, IILA e Cespi: Marta Dassu’, Sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri, il Prefetto Angela Pria, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Ministero dell’Interno, Natale Forlani, Direttore Generale Immigrazione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Renata Paola Dameri, Assessore alle Politiche Socio Sanitarie e della Casa, Comune di Genova, Mons. Giancarlo Perego, Direttore Generale della Fondazione Migrantes, Basilio Toth del Ministero degli Affari Esteri, Madisson Bladimir Godoy Sanchez, Consigliere Aggiunto del Comune di Roma, Cesar Camilo Vallejo, del Ministero degli Affari Esteri della Colombia, Marta Cordini, Ricercatrice della Fondazione Leone Moressa, Reyna Victoria Terrones Castro, Vice Presidente di Confcooperative di Roma, José Gonzáles Cruz, Direttore di Guialatina, Veronica Riniolo, Ricercatrice della Fondazione ISMU, Franca De Gasperi, Direttrice, Latinoamericando Expo di Milano, Rosa Ruiz, Rappresentante, Associazione Casa dei Boliviani di Bergamo.
La conferenza è stata chiusa da Alfredo Trinidad, Ambasciatore della Repubblica del Guatemala in Italia, e dal vice prefetto Angelo Carbone, Vice Capo di Gabinetto del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione.
Per informazioni:
Flavio Di Giacomo, OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207, fdigiacomo@iom.int