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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- DICHIARAZIONE CONGIUNTA OIM, UNHCR E UNICEF
DICHIARAZIONE CONGIUNTA OIM, UNHCR E UNICEF
Ginevra 20 novembre 2015 - È necessario permettere con urgenza alle persone sradicate dai conflitti violenti di avere accesso a vie legali e sicure, tra cui il reinsediamento, l'ammissione umanitaria e il ricongiungimento familiare, in alternativa alle caotiche e pericolose rotte utilizzate dai trafficanti. UNHCR, OIM e UNICEF invitano pertanto gli Stati interessati a ristabilire i meccanismi di coordinamento e di risposta già concordati sia al Vertice sui Balcani Occidentali tenutosi l'8 ottobre sia al Meeting dei Leader tenutosi il 25 ottobre 2015
DICHIARAZIONE CONGIUNTA OIM, UNHCR E UNICEF
Ginevra 19 novembre 2015 - Negli ultimi giorni, abbiamo visto come alcuni governi abbiano messo in opera una serie di restrizioni nei confronti dei movimenti di rifugiati e migranti dalla Grecia attraverso i Balcani occidentali e più a nord. Queste misure includono anche il “profiling” delle persone in base alla nazionalità, pratica che diventa sempre più insostenibile sotto ogni punto di vista - umanitario, legale e per la sicurezza, anche alla luce del calo delle temperature e dei rischi che riguardano bambini e altre persone con bisogni specifici.
Queste misure prese dagli Stati stanno creando tensioni ai confini e un effetto domino, lasciando in un limbo totale alcuni rifugiati e migranti, bloccati in diversi punti di frontiera.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) hanno lavorato con i governi per aumentare la capacità di accoglienza nei paesi coinvolti e per allestire protezioni contro il freddo invernale. L'UNICEF sta promuovendo la realizzazione di spazi a misura di bambino nei centri di accoglienza ai confini lungo le rotte dei Balcani, sta impegnando le sue risorse in vista dell'inverno e lavora con i governi per rafforzare i sistemi di protezione dell'infanzia per tutti i minori, tra cui bambini rifugiati e migranti.
Continuiamo però a essere preoccupati per la carenza di posti disponibili ad accogliere le persone lungo il percorso, nel caso in cui il movimento dovesse risultare rallentato e si creasse di conseguenza una situazione di affollamento. Insieme ai nostri partner, stiamo monitorando e fornendo assistenza sul posto, distribuendo anche coperte, indumenti invernali e altri beni di primaria importanza per soddisfare i bisogni fondamentali.
Vi è urgente necessità di aumentare la capacità di accoglienza nei punti di ingresso, per garantire alloggi dignitosi ed efficaci, il rispetto delle norme di tutela dei minori, l'assistenza, la registrazione e lo screening delle migliaia di persone che arrivano ogni giorno, in modo da poter identificare coloro che hanno bisogno di protezione, coloro che possono essere trasferiti in altri paesi europei con i programmi di “Relocation” e anche coloro che non risultano bisognosi di protezione internazionale. Questi ultimi devono aver la possibilità di aver accesso a meccanismi di ritorno efficaci e dignitosi. In ogni caso, le decisioni relative ai minori dovrebbero essere prese considerando il loro interesse superiore. Fino a quando un simile sistema di accoglienza e di screening non sarà realizzato, gli unici ad avere il controllo della situazione sono le reti di trafficanti senza scrupoli, le cui attività hanno causato la morte di quasi 3.500 persone nel Mediterraneo dall’inizio dell'anno. La situazione attuale, se non affrontata in modo rapido e completo, porterà a una frammentazione dei percorsi e ad ulteriori difficoltà. Deve essere fatto molto di più per contrastare i trafficanti, consentendo al contempo che un’adeguata protezione delle loro vittime.
È necessario permettere con urgenza alle persone sradicate dai conflitti violenti di avere accesso a vie legali e sicure, tra cui il reinsediamento, l'ammissione umanitaria e il ricongiungimento familiare, in alternativa alle caotiche e pericolose rotte utilizzate dai trafficanti. UNHCR, OIM e UNICEF invitano pertanto gli Stati interessati a ristabilire i meccanismi di coordinamento e di risposta già concordati sia al Vertice sui Balcani Occidentali tenutosi l'8 ottobre sia al Meeting dei Leader tenutosi il 25 ottobre 2015
Per maggiori informazioni si prega di contattare Flavio Di Giacomo – OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207, Email: fdigiacomo@iom.int