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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLE TRAVERSATE NEL MEDITERRANEO
DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLE TRAVERSATE NEL MEDITERRANEO
23 aprile 2015 - Dichiarazione di OIM, UNHCHR, UNHCR, e Rappresentante Speciale ONU per la migrazione: "Esortiamo con forza i leader europei a mettere al primo posto la vita umana, i diritti e la dignità allorché sono chiamati oggi a trovare un accordo sulla risposta comune alla crisi umanitaria nel Mediterraneo.La risposta dell’Unione Europea deve necessariamente andare oltre l'attuale approccio minimalista del Piano in 10 punti in materia di migrazione, annunciato lunedì."
DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLE TRAVERSATE NEL MEDITERRANEO
Direttore Generale dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni William Lacy Swing
Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres,
Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Zeid Ra'ad Al Hussein,
Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'ONU per le Migrazioni Internazionali e lo Sviluppo Peter Sutherland
23 aprile 2015 - Una tragedia di proporzioni epiche si sta consumando nel Mediterraneo. Noi, i sottoscritti*, esortiamo con forza i leader europei a mettere al primo posto la vita umana, i diritti e la dignità allorché sono chiamati oggi a trovare un accordo sulla risposta comune alla crisi umanitaria nel Mediterraneo.
L'Unione Europea si fonda su principi fondamentali di umanità, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Esortiamo gli Stati membri dell'UE a dar prova della propria leadership morale e politica adottando un piano d'azione globale e lungimirante incentrato su questi valori.
La risposta dell’Unione Europea deve necessariamente andare oltre l'attuale approccio minimalista del Piano in 10 punti in materia di migrazione, annunciato lunedì dall’UE e che si concentra principalmente nel limitare l'arrivo di migranti e rifugiati sulle proprie coste. La risposta dell’UE, come principio fondamentale, dovrebbe basarsi sulla sicurezza, la necessità di protezione e i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati. È necessario che i leader dell'Unione Europea guardino oltre la situazione attuale e lavorino a stretto contatto con i paesi d’orgine e di transito, sia per alleviare nell’immediato le sofferenze dei migranti e dei rifugiati sia per affrontare in maniera organica i vari fattori che spingono queste persone a ricorrere a queste disperate traversate via mare. La sola applicazione del Piano in 10 punti non risolverà il problema della migrazione irregolare, ma potrebbe aumentare i rischi e gli abusi affrontati dai migranti e rifugiati.
Vorremmo inoltre incoraggiare una forte azione collettiva che miri ad aumentare il numero di misure da prendere in considerazione, includendo:
• Una robusta operazione di ricerca e soccorso guidata dagli Stati, proattiva e adeguatamente finanziata, con urgenza e senza ulteriori ritardi, con una capacità simile a Mare Nostrum e il chiaro obiettivo di salvare vite.
• La creazione di adeguati canali di migrazione sicura e regolare, anche per lavoratori migranti meno qualificati e persone in cerca di ricongiungimento familiare e, quando necessario, l’accesso alla protezione, come alternative sicure al ricorso ai trafficanti.
• Il fermo impegno ad accogliere un numero sensibilmente più alto di rifugiati, con ulteriori quote di reinsediamento in tutta l’UE, in aggiunta alle attuali, e in misura tale da produrre un impatto concreto, in combinazione con le altre vie legali che consentano ai rifugiati di raggiungere la sicurezza.
• Rafforzare gli accordi a sostegno di quei paesi che accolgono il maggior numero di arrivi (Italia, Malta e Grecia) e distribuire più equamente in tutta l’Unione Europea la responsabilità del salvataggio di vite umane e della protezione di coloro in difficoltà.
• Combattere la retorica razzista e xenofoba, il cui solo scopo è quello di denigrare i migranti e i rifugiati.
*Peter Sutherland, Rappresentante speciale del Segretario generale dell'ONU per le Migrazioni Internazionali e lo Sviluppo; António Guterres, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati; William L. Swing, Direttore Generale dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; Zeid Ra'ad Al Hussein, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
Per maggiori informazioni si prega di contattare Flavio Di Giacomo – OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207, Email: fdigiacomo@iom.int