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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MIGRANTE 2013: È IL MOMENTO DI AGIRE PER SALVARE LE VITE DEI MIGRANTI IN SITUAZIONI DI PERICOLO
Ginevra 17 dicembre 2013 - "Se la comunità internazionale non adotterà misure decisive per affrontare le cause della migrazione irregolare molti migranti continueranno a perdere la vita per mano di trafficanti. E' il momento di agire e di salvare le vite dei migranti, affinchè non muoiano nel tentativo di attraversare con modalità troppo rischiose confini divenuti sempre più difficili da varcare legalmente". Queste le dichiarazini del Direttore Generale OIM, l'amb. William Lacy Swing, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante 2013.
GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MIGRANTE 2013
L’OIM: È IL MOMENTO DI AGIRE PER SALVARE LE VITE DEI MIGRANTI IN SITUAZIONI DI PERICOLO
Ginevra, 17 dicembre 2013 - L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) afferma che se la comunità internazionale non adotterà misure decisive per affrontare le cause della migrazione irregolare, molti migranti continueranno a perdere la vita per mano di trafficanti.
Il Direttore Generale dell'OIM, William Lacy Swing , in occasione della Giornata Internazionale del Migrante (18 dicembre), ha affermato che il 2013 è stato l’anno che ha fatto registrare il più alto numero di vittime tra i migranti che hanno cercato di varcare in modo irregolare i confini internazionali.
“Non conosceremo mai il numero totale di vittime, poiché molti sono i migranti morti nei deserti, in mare o in altre circostanze, dei quali non si è avuta notizia”, ha dichiarato l'Ambasciatore Swing.
“Tuttavia, i nostri dati mostrano che sono almeno 2.360 i migranti morti quest'anno mentre inseguivano il sogno di una nuova esistenza. Si tratta di persone disperate, che decidono di intraprendere un viaggio pericoloso anche a rischio della propria vita.”
Nell'isola di Lampedusa, nei Caraibi e nelle acque al largo della Tailandia e dell’Indonesia si sono verificate tragedie che hanno coinvolto imbarcazioni fatiscenti e sovraccariche di persone che sono affondate causando la morte di moltissimi migranti.
La zona di confine tra Stati Uniti e Messico e il percorso che dal deserto dell'Africa occidentale porta alla Libia sono le rotte terrestri più pericolose, con migranti che, nella ricerca di una vita migliore, muoiono in incidenti ferroviari, vengono assassinati o periscono per gli stenti e per la sete.
“La Giornata Internazionale del Migrante di quest’anno è dedicata al benessere e alla sicurezza dei migranti. L’OIM chiede di rafforzare le politiche esistenti o di svilupparne di nuove al fine di difendere i diritti umani di chi lascia la propria casa alla ricerca di migliori opportunità. Siamo pronti ad assistere gli Stati membri della nostra organizzazione, e anche altri interlocutori, nello sviluppo e nell'attuazione di tali politiche.”
L’Amb. Swing ha sottolineato come molti paesi, che in passato si erano distinti per il loro spirito di accoglienza, stanno ora chiudendo sempre più spesso le loro porte ai più poveri e ai migranti più disperati. Esiste però un legame diretto, osserva l’OIM, tra politiche di entrata più severe alle frontiere e l’aumento del numero di individui che diventano vittime della tratta di esseri umani, un crimine diventato ormai un business da 35 miliardi di dollari l’anno.
“È il momento di agire e di salvare le vite dei migranti, affinchè non muoiano nel tentativo di attraversare con modalità troppo rischiose confini divenuti sempre più difficili da varcare legalmente. Chiediamo che siano adottate misure che permettano ai datori di lavoro che si trovano in paesi che hanno carenza di manodopera di mettersi in contatto con migranti interessati a lavorare, e dobbiamo assicurarci che queste persone non siano sfruttate o esposte a violenze di genere”.
“Abbiamo bisogno,” ha continuato Swing, “di un approccio che possa coinvolgere governi e società e che possa portare benefici ai paesi, alle comunità e alle persone, e in particolare agli stessi migranti.”
Conflitti e disastri naturali stanno causando un aumento del numero di persone in movimento. Circa 5.000 persone lasciano ogni giorno la zona centrale delle Filippine, colpita lo scorso mese dal passaggio del tifone Haiyan; e sono 100.000 le persone che nel mese di dicembre sono fuggite dai combattimenti verificatisi nella Repubblica Centrafricana.
Nel 2016 si terrà un vertice umanitario mondiale: l’OIM proporrà di individuare quelle misure che la comunità umanitaria globale potrebbe adottare al fine di garantire che gli sconvolgimenti politici, le crisi economiche e le calamità naturali non conducano necessariamente a tutta quella serie di problematiche che hanno la conseguenza di spingere i migranti a prendere decisioni disperate.
I dati completi, le tendenze e le analisi saranno raccolti in una relazione che sarà pubblicata dall’OIM.
Per informazioni: http://migrantsday.iom.int
Contatti:
Flavio Di Giacomo (OIM Roma) + 39 06 44186207 fdigiacomo@iom.int
Leonard Doyle (OIM Ginevra) + 41 79 285 7123 LDoyle@iom.int
Joe Lowry + 66 81 870 8081 JLowry@iom.int
Niurka Pineiro +1 202 684 0559 npineiro@iom.int
Christiane Berthiaume +41 79 285 4366 cberthiaume@iom.int