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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2015 - IL MESSAGGIO DEL DG OIM
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2015 - IL MESSAGGIO DEL DIRETTORE GENERALE OIM
6 marzo 2015 - In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’OIM chiede alla comunità internazionale di impegnarsi affinché le donne migranti siano nella condizione di potersi realizzare in pieno, nell’assoluto rispetto dei loro diritti umani.
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2015 - IL MESSAGGIO DEL DIRETTORE GENERALE OIM
Ginevra 6 marzo - In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’OIM chiede alla comunità internazionale di impegnarsi affinché le donne migranti e sfollate siano nella condizione di potersi realizzare in pieno, nell’assoluto rispetto dei loro diritti umani.
Commemorando il ventesimo anniversario della storica Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino, dobbiamo essere consci del fatto che, nonostante i grandi passi avanti compiuti verso la realizzazione dei diritti delle donne, permangono ancora preoccupanti lacune nell’attuazione della piena uguaglianza fra i sessi. Questo rimane particolarmente vero per le donne migranti.
La migrazione può essere uno strumento di autoaffermazione per le donne che cercano nuove opportunità e vite migliori per sé e per le loro famiglie.
Ciononostante, nel migrare ci si può trovare ad affrontare molti ostacoli, come la discriminazione, l’esclusione sociale e persino la violenza. Coloro che sono portati a migrare irregolarmente o a scappare da catastrofi naturali o situazioni di conflitto devono anche affrontare i pericoli della tratta di persone, lo sfruttamento, e la marginalizzazione.
Per contrastare tutto ciò, dobbiamo continuare a dialogare con le donne migranti e a imparare da esse, particolarmente quando analizziamo i progressi fatti nell’ultimo ventennio e prepariamo un piano d’azione per i prossimi vent’anni.
Ricordando gli impegni presi nella Piattaforma di Pechino, la comunità internazionale deve continuare a introdurre misure volte a proteggere le donne migranti e sfollate dalla violenza e lo sfruttamento, deve facilitare l’impiego produttivo in tutti i settori della forza lavoro e deve riconoscere le competenze, le qualifiche e il grado d’istruzione delle donne migranti.
Le donne sono i leader e i pilastri delle loro comunità e le loro abilità e competenze devono essere riconosciute. Dalla donna che migra in Italia per ottenere una laurea in economia gestionale e contabilità e torna in Peru per avviare un’impresa di successo, alla donna nelle Filippine che – demolendo gli stereotipi di genere – costruisce nuove case più sicure dopo il tifone Haiyan, le donne in giro per il mondo dimostrano continuamente la loro forza, le loro abilità e la loro capacità di ripresa, anche di fronte a grandi avversità.
Possiamo imparare molto da loro. Tramite una collaborazione attiva, non soltanto aiutiamo le donne a realizzare se stesse, ma anche l’umanità intera.
Malgrado i tanti successi ottenuti, questo è stato un anno pieno di sfide. Sempre più donne in fuga da contesti violenti o da catastrofi naturali sono state costrette a partire in condizioni pericolose. Queste donne corrono terribili pericoli: rischiano di essere trattate, rapite e vendute in schiavitù – pericoli che a volte continuano a essere presenti anche nella città o nel paese in cui speravano di trovare un riparo sicuro.
In questi tempi difficili, dobbiamo non solo riconoscere le grandi sfide affrontate dalle donne ma anche celebrare i loro successi e portare maggiore attenzione ai loro diritti e all’uguaglianza fra i sessi.
In Libano e in Irak, per esempio, l’OIM fornisce alle donne sfollate i mezzi per affrontare al meglio le avversità e per acquisire nuove competenze utili a mantenersi. L’OIM si dedica anche a sensibilizzare i migranti sui pericoli della tratta e come migrare in sicurezza.
Sta a noi, ora, ascoltare e dialogare e a fare in modo che le politiche e i progetti dell’OIM contribuiscano al rafforzamento delle capacità e all’autoaffermazione di queste donne coraggiose e delle loro comunità – a prescindere dal loro status legale.
Mentre ci prepariamo a affrontare il futuro, abbiamo molte opportunità di promuovere i diritti delle donne migranti. Nell’agenda per lo sviluppo post-2015 dobbiamo continuare a massimizzare i benefici e a ridurre i pericoli della migrazione per tutte le donne e a far sì che nessun migrante sia lasciato da solo.
Il World Humanitarian Summit del prossimo anno deve essere l’occasione per garantire a tutti l’accesso all’assistenza e ai diritti umani, e dobbiamo continuare a lavorare per prevenire la violenza di genere.
Infine, visto l’aumento dei flussi migratori, dobbiamo sviluppare politiche che siano sensibili alle differenze di genere e che ci permettano di affrontare le sfide poste dal fenomeno di un’urbanizzazione sempre più incalzante. Un fenomeno che comporta implicazioni evidenti sulle strutture familiari e che colpisce in modo differente donne e uomini.
Il nostro obiettivo, come organizzazione, è chiaro: dobbiamo coinvolgere le donne migranti e renderle parte integrante del nostro lavoro. Dobbiamo ritenerci responsabili per il benessere di tutti i nostri beneficiari e far sì che la nostra pianificazione sia reattiva e uguale per tutti.
Anche nelle circostanze più difficili, dobbiamo aiutare le donne migranti ad avere un’esperienza di migrazione positiva, lavorando per l’autoaffermazione delle comunità e dell’umanità intera.
Per visionare il sito OIM sulla Giornata Internazionale delle Donne, si prega di andare qui: http://migrantwomen.iom.int/
Per leggere un’edizione speciale del Big Issue OIM, che commemora la Giornata Internazionale delle Donne, si prega di andare qui: http://www.iom.int/newsletters/issue67/
Per maggiori informazioni, si prega di contattare Theodora Suter ai quartieri generali dell’OIM. Email: tsuter@iom.int, Tel. +41.22.717.9478.