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- GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALLA TUBERCOLOSI 2015

GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALLA TUBERCOLOSI 2015 

giornata_lotta_alla_tbc.jpg26 marzo 2015 - Il 24 marzo è stata la Giornata Mondiale per la lotta alla Tubercolosi; il tema della giornata è “Raggiungi i 3 milioni: raggiungi e cura tutti”. La tubercolosi è tra le sfide globali della sanità più difficili da affrontare, con 9 milioni di nuovi casi e 1,5 milioni di morti all’anno. Tra le persone vulnerabili a questa malattia vi sono anche i migranti, i rifugiati e gli sfollati.

 

GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALLA TUBERCOLOSI 2015:

RAGGIUNGI E CURA TUTTI, MIGRANTI E SFOLLATI INCLUSI

 

Ginevra Il 24 marzo è stata la Giornata Mondiale per la lotta alla Tubercolosi; il tema della giornata è “Raggiungi i 3 milioni: raggiungi e cura tutti”.
giornata_lotta_alla_tbc.jpgLa tubercolosi è tra le sfide globali della sanità più difficili da affrontare, con 9 milioni di nuovi casi e 1,5 milioni di morti all’anno. Quasi un terzo di questi 9 milioni di casi vengono trascurati dai sistemi sanitari. Le persone più vulnerabili sono i malati di HIV/AIDS, i migranti, i rifugiati, gli sfollati, i minatori, le minoranze etniche e le popolazioni indigene.

Nel 2014, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato le linee guida dell’OMS: “Strategie e target globali per la prevenzione, la cura e il controllo della tubercolosi post- 2015”. Queste linee guida chiedono all’OMS e ai suoi partner di promuovere collaborazioni transnazionali al fine di affrontare con efficacia i bisogni delle comunità vulnerabili, popolazioni migranti incluse.
La mancanza di accesso alla “continuità di trattamento” e a programmi di prevenzione di malattie trasmissibili come la TBC – incluse la forma di TBC resistente ai farmaci e la co-infezione TBC/HIV – caratterizzano di solito i paesi politicamente instabili e presidiati da conflitti armati. Spesso le crisi interne ai singoli paesi impediscono ai sistemi nazionali di sanità di fornire cure efficaci alle popolazioni afflitte.
Per questo motivo l’OIM, in occasione della Giornata Mondiale
per la lotta alla Tubercolosi, intende sensibilizzare il mondo sull’importanza di fornire cure specifiche per la TBC alle popolazioni migranti, ai rifugiati e a tutte le altre popolazioni colpite da emergenze umanitarie, causate da catastrofi naturali o da conflitti armati. Spesso, in situazioni di crisi o di emergenza, gli sfollati e le popolazioni colpite sono costretti a vivere in spazi angusti e sovraffollati, dove manca l’accesso a servizi di cura per la TBC.

“Promuovere l’assistenza sanitaria primaria e il trattamento tempestivo di TBC nelle popolazioni colpite da crisi e includere tali servizi in programmi di controllo della TBC ridurrà il bisogno di cure d’emergenza costose, che vanno a sovraccaricare i sistemi nazionali di sanità” spiega il Direttore Generale dell’OIM William Lacy Swing.
L’OIM lavora con i Ministeri della Sanità – in particolare con i Programmi Nazionali di TBC – l’OMS, la Partnership Stop alla TBC, e con il Fondo Globale per migliorare la qualità e il raggio d’azione dei servizi di prevenzione, diagnosi, e cura della TBC.

Gli interventi dell’OIM per ridurre i casi di TBC in emergenze umanitarie:

Libano e Giordania. Nel gennaio 2015, l’OIM ha ricevuto 3,25 milioni di dollari dal Fondo d’Emergenza del Fondo Globale per aiutare nella prevenzione, diagnosi e cura della TBC tra i rifugiati siriani e i libanesi ritornati in Libano, e tra i rifugiati siriani in Giordania. L’OIM ha lavorato a stretto contatto con i Programmi Nazionali di TBC, con l’OMS e l’UNHCR. Il conflitto in Siria è entrato ormai nel suo quarto anno: il Libano ora ospita 1,3 milioni di rifugiati siriani e la Giordania ne ospita circa 620.000. Ciò ha pesantemente sovraccaricato le capacità d’azione dei sistemi sanitari e ha portato a una crescita nell’incidenza di casi di TBC in entrambi i paesi.

Nepal. L’OIM lavora in Nepal con il Programma Nazionale TBC per ridurre le incidenze tra i rifugiati butanesi che vivono in campi, dopo essere scappati dall’instabilità politica e dalla violenza del Bhutan. Nel 2014 l’OIM Nepal è stata premiata con il Trofeo Rana Samundra dal Centro Nazionale Tubercolosi per l’ottimo lavoro svolto in questo ambito. L’OIM ha introdotto lo strumento diagnostico “GeneXpert” in nove centri strategici di microscopia in Nepal per aumentare il rilevamento di TBC tra rifugiati, i migranti e la popolazione nepalese. Il progetto ha testato più di 20.000 casi sospetti di TBC per trovare 4.000 ulteriori incidenze, con altri 300 casi di TBC resistente ai farmaci.

Irak. Stando agli accertamenti condotti in Iraq nel gennaio 2015, ci sarebbero 235.563 rifugiati siriani e 2.045.700 sfollati all’interno del paese. L’OIM Irak, in collaborazione con il Programma Nazionale TBC, l’OMS, l’UNHCRH e l’UNDP, ha provveduto alla fornitura di servizi sanitari primari d’importanza critica per circa 400.000 beneficiari, includendo servizi di rilevazione e trattamento della TBC tra gli sfollati e nei campi per rifugiati. Ciò è stato fatto anche tramite la formazione di operatori socio-sanitari sulla TBC nei 4 governatorati della regione del Kurdistan. Questi operatori sanitari hanno studiato le corrette procedure per la rilevazione e lo screening della TBC e cosa fare quando s’incontrano forme complicate della malattia in ambiti umanitari. 

Yemen. L’OIM Yemen, in coordinamento con i Programmi Nazionali di TBC e l’OMS, ha risposto ai fabbisogni sanitari dei migranti irregolari, particolarmente per quelli in arrivo dal Corno d’Africa, e degli sfollati presenti nel paese. L’OIM si è assicurata così che tutti i migranti potessero avere accesso ai servizi sanitari, inclusi lo screening, la diagnosi e la cura della TBC nelle zone costiere e ai confini con l’Arabia Saudita, oltre che nelle aree colpite dai conflitti nei governatorati di Sana'a, Aden, Hajjah e Abyan. L’OIM fornisce una vasta gamma di servizi sanitari, come visite mediche, radiografie, test epidermici della tubercolina, strisce dell’espettorato, Test di Suscettibilità ai Farmaci e il Trattamento di Osservazione Diretta. Inoltre, l’OIM nel 2014 ha organizzato numerose sessioni informative sulla TBC a un totale di 2.360 beneficiari. Infine l’Organizzazione ha condotto dei controlli pre-partenza per i migranti intenzionati a tornare nei loro paesi d’origine per accertarsi del loro stato di salute e per coordinarsi con i loro governi sul trattamento dei casi di TBC.

Myanmar. Con il supporto del Fondo Globale, e in stretta collaborazione con il Programma Nazionale di TBC, l’OIM Myanmar sta mettendo in pratica una serie di progetti volti a sensibilizzare le popolazioni sulla TBC e alla sua individuazione, diagnosi e cura tra i migranti e le comunità colpite. Questi progetti coinvolgono 7 distretti nel sud-est del Myanmar, in particolare nel distretto di Myawaddy (Stato Kayin) sul confine con la Tailandia. Gli operatori socio-sanitari, formati e supervisionati dall’OIM, forniscono educazione sanitaria alla comunità, incoraggiando le persone a farsi testare se presentano sintomi di TBC, e forniscono il Trattamento di Osservazione Diretta per gli affetti da TBC in stretta collaborazione con i servizi TBC locali. Questi operatori poi partecipano attivamente nella ricerca di casi di TBC, che potrebbero, altrimenti, essere trascurati. 

Nel 2014 sono stati portati all’attenzione degli operatori socio-sanitari 7.427 possibili casi di TBC, tramite il sistema di rilevazione comunitaria. 2.153 di questi pazienti si sono rivelati essere effettivamente  affetti da TBC e sono stati subito posti sotto osservazione. L’OIM provvede al trasporto e alla distribuzione di pasti negli ospedali, per coadiuvare negli sforzi di trattamento. Così facendo l’OIM, in determinate zone, ha aiutato a curare l’80% degli individui risultati positivi al test dell’espettorato. Gli operatori socio-sanitari si sono rivelati essere fondamentali in questo frangente, perché sono di continuo supporto ai pazienti, affinché essi rispettino i regimi di cura.

“Dobbiamo trovare tutti i casi nascosti di TBC, per offrire ai malati tutti i servizi necessari al trattamento, fino a quando non saranno completamente sani” spiega Shine Win Htut, un operatore socio-sanitario nel distretto di Myawaddy. “Come staff di un’organizzazione umanitaria, mi sono impegnato a monitorare continuamente la mia comunità, perché possa essere libera dalla TBC.”  

Per sapere di più sui programmi di salute dell’OIM, si prega di visitare il sito http://health.iom.int