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- LE ATTIVITA' DI SUPPORTO UMANITARIO DELL'OIM AL CONFINE SIRIANO

SIRIA:IN AUMENTO LE ATTIVITÀ DI SUPPORTO UMANITARIO DELL’OIM NEI CONFRONTI DI CHI FUGGE DALLA GUERRA 

borders.jpg5 settembre 2013 - Dall’inizio della crisi in Siria l’OIM ha facilitato il trasferimento di 400.000 siriani dal confine verso i campi in Giordania e in Iraq, ha fornito beni di prima necessità a 171.000 persone, ha curato la fornitura di acqua, di servizi igienici e sanitari a 36.000 rifugiati. Inoltre ha assistito 410.000 persone bisognose di attenzioni mediche e psicosociali. Sono questi alcuni dei dati relativi alle operazioni che l’OIM sta realizzando nei paesi confinanti con la Siria.

  

SIRIA:IN AUMENTO LE ATTIVITÀ DI SUPPORTO UMANITARIO DELL’OIM NEI CONFRONTI DI CHI FUGGE DALLA GUERRA 

 
 
5 settembre 2013 - Dall’inizio della crisi in Siria l’OIM ha facilitato il trasferimento di 400.000 siriani dal confine verso i campi in Giordania e in Iraq, ha fornito beni di prima necessità a 171.000 persone, ha curato la fornitura di acqua, di servizi igienici e sanitari a 36.000 rifugiati. Inoltre ha assistito 410.000 persone bisognose di attenzioni medice e psicosociali.

Sono questi alcuni dei dati relativi alle operazioni che l’OIM sta realizzando nei paesi confinanti con la Siria. Una situazione che diventa ogni giorni più impegnativa: allo stato attuale il Libano ospita 720.000 rifugiati, la Giordania 520.000, la Turchia  463.000, l’Iraq 172.000 e l’Egitto 111.000.

borders.jpg“Dal marzo 2011”, osserva José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento OIM per il Mediterraneo, “l’OIM ha fornito assistenza a oltre un milione e mezzo di migranti vulnerabili, sfollati interni e rifugiati. E al momento le previsioni indicano un ulteriore aumento del flusso migratorio: si calcola ad esempio che entro la fine dell’anno il numero dei siriani rifugiati in Libano tocchera il milione di unità.”

“Se da una parte la crisi siriana interessa soprattutto i paesi confinanti”, continua Oropeza, “anche l’Italia è parzialmente interessata dall’arrivo di rifugiati in fuga dalla guerra civile. Oltre 3.000 siriani hanno infatti raggiunto le coste siciliane, calabresi e pugliesi nel corso del 2013.”

Così come accaduto per la Libia e in altri casi simili, le prime vittime di queste crisi sono gli uomini, le donne e i bambini che, nel tentativo di salvare la propria vita, sono costretti a fuggire spesso in condizioni di estremo rischio.

“I migranti che assistiamo qui in Italia”, racconta il Direttore OIM, “sono persone che mai avrebbero pensato di vivere un’esperienza del genere: si tratta molto spesso di gruppi familiari che conducevano una vita tranquilla nel loro paese. Persone coraggiose capaci anche di grandi gesti di umanità: basti pensare al caso della donna siriana morta durante la traversata in mare e i cui organi sono stati donati - su espressa volontà del marito e dei figli - ai medici dell’ospedale Umberto I di Siracusa per salvare la vita di 3 persone.”

“Come OIM”, conclude Oropeza, “continueremo a svolgere le attività di supporto umanitario al confine siriano e qui in Italia e - così come fortemente auspicato in questi giorni anche da Papa Francesco - ci auguriamo che possano essere trovate al più presto soluzioni in grado di alleviare la sofferenza di tutte le persone coinvolte in questa difficile crisi”.

Per informazioni:

OIM: Flavio Di Giacomo, Tel: +39 06  44 186 207,  fdigiacomo@iom.int