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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- "LE MIGRAZIONI IN ITALIA TRA PASSATO E FUTURO". DIBATTITO ALLA SAPIENZA
UN DIBATTITO ORGANIZZATO DALL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA HA AFFRONTATO IL TEMA DELL’EVOLUZIONE DELLE MIGRAZIONI IN ITALIA
Roma 19 aprile 2012 - Si è svolto ieri presso l’Aula degli organi collegiali del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma il Convegno “Le migrazioni in Italia tra passato e futuro (1951-2011)”. Organizzato nell’ambito del dottorato di Storia d’Europa dell’Università La Sapienza, il convegno è stata l’occasione per riflettere sull’evoluzione del fenomeno migratorio in Italia - passato in questi decenni da paese di emigrazione a paese di immigrazione - e sulle sfide che attendono il nostro paese in questo campo.
UN DIBATTITO ORGANIZZATO DALL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA HA AFFRONTATO IL TEMA DELL’EVOLUZIONE DELLE MIGRAZIONI IN ITALIA
Roma, 19 aprile 2012 -Si è svolto ieri presso l’Aula degli organi collegiali del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma il Convegno “Le migrazioni in Italia tra passato e futuro (1951-2011)”.
Organizzato nell’ambito del dottorato di Storia d’Europa dell’Università La Sapienza, il convegno è stata l’occasione per riflettere sull’evoluzione del fenomeno migratorio in Italia - passato in questi decenni da paese di emigrazione a paese di immigrazione - e sulle sfide che attendono il nostro paese in questo campo.
Hanno partecipato al dibattito, moderato dal professor Francesco Gui, il direttore dell’Ufficio di Coordinamento dell’OIM per il Mediterraneo, José Angel Oropeza, l’Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto, Mohamed Farib Mohamed Monib, il Direttore Generale per l’Immigrazione e l’Integrazione del Ministero del Lavoro, Natale Forlani, il Delegato Regionale per il sud Europa dell’UNHCR, Laurens Jolles, e Franco Pittau, Coordinatore del Dossier Caritas/Migrantes.
“L’Oim, nel dopoguerra,” ha spiegato Oropeza, “ha guidato l’emigrazione italiana verso le Americhe, mentre negli anni della Guerra Fredda ha seguito i transiti dall’Europa dell’est organizzando le operazioni di resettlement in paesi di accoglienza oltremare. Negli ultimi decenni il quadro è notevolmente cambiato e l’organizzazione ha spostato l’asse delle sue attività in Italia sull’immigrazione.”
“L’immigrazione,” ha continuato Oropeza, “è ormai meritevole di essere inquadrata come un fattore strutturale della società italiana e convegni come questo contribuiscono ad alimentare un discorso sulle migrazioni aperto e costruttivo, equilibrato e lontano da polemiche politiche.”
Tra i vari interventi, quello dell’Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto Monib, che ha sottolineato come l’emigrazione egiziana verso l’Italia, iniziata nella prima metà degli anni 70, abbia avuto un’impennata dal 2003 in poi a causa dei problemi economici che hanno afflitto il nord dell’Africa. E’ proprio per questo che “l’Egitto intende introdurre adeguate misure economiche in grado di creare nuove opportunità di lavoro, assicurando una giustizia sociale e una solida democrazia”.
Per quanto riguarda gli egiziani presenti in Italia, l’ambasciatore si è appellato alle autorità italiane affinché si possa “aprire la strada agli egiziani desiderosi di legalizzare il loro soggiorno in Italia per rettificare la loro posizione”. Argomento che è stato discusso “durante la recente visita del Presidente del Consiglio italiano Monti al Cairo.”
Il delegato regionale dell’UNHCR Laurens Jolles ha infine affermato che i toni con cui spesso si tratta il tema dell’immigrazione tendono troppo spesso ad alimentare un sentimento di paura verso lo straniero. “Se si vuol favorire un processo di integrazione veramente efficace”, ha commentato Jolles, “occorre prendere le distanze da questi toni: i governi dovrebbero favorire un dibattito costruttivo e imparziale in grado di fornire i giusti strumenti interpretativi utili all’opinione pubblica per comprendere i differenti aspetti del fenomeno dell’immigrazione.”
Per informazioni:
Flavio Di Giacomo Tel. +39 06 44 186 207, fdigiacomo@iom.int