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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- L'ITALIA DELL'IMMIGRAZIONE PRESENTATA AL MONDO
L'ITALIA DELL'IMMIGRAZIONE PRESENTATA AL MONDO
9 febbraio 2012 - L’OIM Roma, con il supporto del Centro Studi e Ricerche IDOS, ha presentato oggi, presso la Sala Marconi di Radio Vaticana di Roma (Piazza Pia, 3) ll Ricerca “1951-2011 Le migrazioni in Italia tra passato e futuro”. La Ricerca è stata redatta con il supporto della Centro Studi e Ricerche IDOS in italiano e in inglese, per permetterne una diffusione anche all’estero.
PRESENTATA A ROMA LA RICERCA "1951-2011 - LE MIGRAZIONI IN ITALIA TRA PASSATO E FUTURO
Promossa dall’OIM Roma con il supporto del Centro Studi e Ricerche IDOS
9 febbraio 2012 - L’OIM, con il supporto del Centro Studi e Ricerche IDOS, ha presentato oggi presso la Sala Marconi di Radio Vaticana di Roma, la Ricerca “1951-2011 Le migrazioni in Italia tra passato e futuro”.
La ricerca, prodotta in occasione delle celebrazioni del 60° anniversario dell’OIM svoltesi nel 2011, è stata una occasione per avviare una riflessione sui movimenti migratori che hanno interessato l’Italia dal 1951 a oggi ed è stata redatta in italiano e in inglese per permetterne una diffusione anche all’estero
In 60 anni è cambiata la direzione dei flussi e si è anche modificata l’attività dell’OIM, che inizialmente si occupava dell’assistenza degli emigranti italiani, assistendone ben 1.230.000 nel decennio fino al 1962, tra lavoratori e familiari. Dagli anni ’90 in poi, diventata l’Italia paese di immigrazione, l’OIM ha rivolto la sua attenzione agli immigrati, che nel 2011 sono arrivati a sfiorare i 5 milioni. Non bisogna però dimenticare che anche i cittadini italiani residenti all’estero sono oltre 4 milioni, e almeno 15 volte di più se si tiene conto dei loro discendenti.
“Gli esperti dicono che il futuro dell’Italia a livello demografico e occupazionale non può essere concepito senza l’apporto degli immigrati “, argomenta José Angel Oropeza, direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM, “L’immigrazione è, quindi, meritevole di essere inquadrata come fattore strutturale”.
La ricerca porta il lettore a passare dalla celebrazione di questi 60 anni alla riflessione sui nodi centrali della questione migratoria, che in ogni fase storica ha comportato dei problemi, ma ha anche contribuito a risolverli con un apporto di speranza, creatività e investimento sul futuro. La storia dei 60 anni di attività dell’OIM in Italia viene presentata insieme alla storia dell’emigrazione italiana, a quella dell’immigrazione in Italia e a una parte dedicata al futuro migratorio del Paese, dove la popolazione straniera aumenterà notevolmente per ragioni demografiche e occupazionale, come ribadito di recente dall’Istat.
“Il compito di una organizzazione internazionale”, afferma Oropeza “consiste nell’incrementare un fruttuoso dibattito, che sappia affrontare i temi con una serenità priva di superificialità e di pregiudizi e lontana dal razzismo, basata sui dati statistici effettivi, in grado di essere di supporto agli operatori dell’informazione e di aiutarli a cogliere i nodi strutturali dell’insediamento degli stranieri, del loro apporto demografico, lavorativo e imprenditoriale, di inquadrare senza esagerazioni il problema della devianza e, infine, di vedere nelle rimesse e nella professionalità degli immigrati un motivo di speranza per lo sviluppo dei paesi di origine.”
“Il passato migratorio degli italiani all’estero”, conclude Oropeza, “così come l’attuale scenario dell’immigrazione in Italia, si congiungono nella parola integrazione, che porta a prefigurare un futuro basato sulla convivenza fruttuosa tra le diverse collettività e l’offerta di pari opportunità affinché i più meritevoli possano mettere le loro capacità a servizio del paese che li accolti e possano anche fungere da ponte per il benessere dei paesi di origine”.
Scarica la ricerca in Italiano
Download the research in English
Per informazioni:
Flavio Di Giacomo Tel. 0039 06 44 186 207, fdigiacomo@iom.int