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L’OIM: UNA COMUNICAZIONE CORRETTA E INFORMATA È FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DI UN DIBATTITO LUNGIMIRANTE SUI TEMI MIGRATORI

operai_in_un_cantiere3foto_oim.jpg18 luglio 2013 - Una comunicazione distorta sulla migrazione contribuisce a diffondere sentimenti anti-migranti, recentemente riemersi in molte parti del mondo.Oggi più che mai occorre promuovere una comunicazione efficace e informata sul tema, strumento necessario per lo sviluppo di un dibattito approfondito ed equo sui temi legati a migrazione e integrazione.

 
 

L’OIM: UNA COMUNICAZIONE CORRETTA E INFORMATA È FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DI UN DIBATTITO LUNGIMIRANTE SUI TEMI MIGRATORI

 
 
18 luglio 2013 - “Una comunicazione distorta sulla migrazione contribuisce a diffondere sentimenti anti-migranti, recentemente riemersi in molte parti del mondo. Stereotipi, discriminazione o addirittura xenofobia sono riapparsi nelle società dei paesi di destinazione, risultando in controversie sul valore stesso della multiculturalità. Oggi più che mai occorre quindi promuovere una comunicazione efficace e informata sul tema, strumento necessario per lo sviluppo di un dibattito approfondito ed equo sui temi legati a migrazione e integrazione.”

Questa la riflessione del direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'OIM, José Angel Oropeza, alla luce dei dibattiti che sempre più spesso vedono l’immigrazione come oggetto di discussione.

operai_in_un_cantiere3foto_oim.jpg“L’approccio nei confronti di questi argomenti non deve però essere acritico”, sottolinea Oropeza, “occorre al contrario affrontare anche i temi più sensibili in modo aperto e pragmatico, in modo da  comprendere e affrontare le motivazioni che determinano la paura delle persone e la loro disposizione negativa che emerge da molti sondaggi.” 

Già due anni fa il World Migration Report dell’OIM fu dedicato al tema “Comunicare in modo efficace l’integrazione”. Il Rapporto illustrava i dati disponibili sulle percezioni e gli atteggiamenti diffusi che riguardavano i migranti in generale, analizzando il modo in cui i migranti erano rappresentati e sottolineando come queste percezioni fossero in grado di influenzare, e di essere a loro volta influenzate, dalla politica e dai Media.

“A distanza di due anni”, osserva il Direttore OIM “il tema non ha ancora registrato grandi passi in avanti. E l’Italia su questo non fa eccezione: purtroppo sono sempre numerosi gli esempi di cattiva informazione sul tema, proprio in un momento in cui la voce degli esperti sottolinea che il futuro dell’Italia a livello demografico e occupazionale non può essere concepito senza l’apporto degli immigrati.”

“Nessuno dimentica il contributo che milioni di emigrati italiani seppero dare allo sviluppo post-bellico dell’Italia: allo stesso modo, nessuno può negare il contributo socio-economico che gli immigrati hanno dato e danno all’Italia attraverso il loro lavoro, i loro contributi sociali, la tassazione dei loro redditi e la produzione di capitale. Senza di loro l’intero sistema economico italiano andrebbe incontro a gravi difficoltà: una realtà frequentemente trascurata dai mezzi di informazione, e di conseguenza spesso anche ignorata da parte dell’opinione pubblica.”

Il Rapporto OIM del 2011 sosteneva lo sviluppo di una pratica politica maggiormente basata sui dati e un coinvolgimento effettivo degli stessi migranti nella comunicazione.

“Le stesse raccomandazioni facciamo noi oggi,” conclude Oropeza, “auspicando che tutti gli attori coinvolti promuovano un dibattito sulle migrazioni aperto e costruttivo, equilibrato e lungimirante, in cui pregiudizi, razzismo e intolleranza siano finalmente messi da parte. L’OIM in questo contesto resterà in prima linea, pronta a collaborare con tutti coloro che hanno a cuore un futuro in cui sviluppo, solidarietà e accoglienza possano crescere insieme.”

 
 
Per informazioni:

OIM: Flavio Di Giacomo, Tel: +39 06  44 186 207,  fdigiacomo@iom.int