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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- L'OIM: FONDAMENTALE UNA COMUNICAZIONE CORRETTA E INFORMATA
L’OIM: UNA COMUNICAZIONE CORRETTA E INFORMATA È FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DI UN DIBATTITO LUNGIMIRANTE SUI TEMI MIGRATORI
18 luglio 2013 - Una comunicazione distorta sulla migrazione contribuisce a diffondere sentimenti anti-migranti, recentemente riemersi in molte parti del mondo.Oggi più che mai occorre promuovere una comunicazione efficace e informata sul tema, strumento necessario per lo sviluppo di un dibattito approfondito ed equo sui temi legati a migrazione e integrazione.
L’OIM: UNA COMUNICAZIONE CORRETTA E INFORMATA È FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DI UN DIBATTITO LUNGIMIRANTE SUI TEMI MIGRATORI
18 luglio 2013 - “Una comunicazione distorta sulla migrazione contribuisce a diffondere sentimenti anti-migranti, recentemente riemersi in molte parti del mondo. Stereotipi, discriminazione o addirittura xenofobia sono riapparsi nelle società dei paesi di destinazione, risultando in controversie sul valore stesso della multiculturalità. Oggi più che mai occorre quindi promuovere una comunicazione efficace e informata sul tema, strumento necessario per lo sviluppo di un dibattito approfondito ed equo sui temi legati a migrazione e integrazione.”
Questa la riflessione del direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'OIM, José Angel Oropeza, alla luce dei dibattiti che sempre più spesso vedono l’immigrazione come oggetto di discussione.
“L’approccio nei confronti di questi argomenti non deve però essere acritico”, sottolinea Oropeza, “occorre al contrario affrontare anche i temi più sensibili in modo aperto e pragmatico, in modo da comprendere e affrontare le motivazioni che determinano la paura delle persone e la loro disposizione negativa che emerge da molti sondaggi.”
Già due anni fa il World Migration Report dell’OIM fu dedicato al tema “Comunicare in modo efficace l’integrazione”. Il Rapporto illustrava i dati disponibili sulle percezioni e gli atteggiamenti diffusi che riguardavano i migranti in generale, analizzando il modo in cui i migranti erano rappresentati e sottolineando come queste percezioni fossero in grado di influenzare, e di essere a loro volta influenzate, dalla politica e dai Media.
“A distanza di due anni”, osserva il Direttore OIM “il tema non ha ancora registrato grandi passi in avanti. E l’Italia su questo non fa eccezione: purtroppo sono sempre numerosi gli esempi di cattiva informazione sul tema, proprio in un momento in cui la voce degli esperti sottolinea che il futuro dell’Italia a livello demografico e occupazionale non può essere concepito senza l’apporto degli immigrati.”
“Nessuno dimentica il contributo che milioni di emigrati italiani seppero dare allo sviluppo post-bellico dell’Italia: allo stesso modo, nessuno può negare il contributo socio-economico che gli immigrati hanno dato e danno all’Italia attraverso il loro lavoro, i loro contributi sociali, la tassazione dei loro redditi e la produzione di capitale. Senza di loro l’intero sistema economico italiano andrebbe incontro a gravi difficoltà: una realtà frequentemente trascurata dai mezzi di informazione, e di conseguenza spesso anche ignorata da parte dell’opinione pubblica.”
Il Rapporto OIM del 2011 sosteneva lo sviluppo di una pratica politica maggiormente basata sui dati e un coinvolgimento effettivo degli stessi migranti nella comunicazione.
“Le stesse raccomandazioni facciamo noi oggi,” conclude Oropeza, “auspicando che tutti gli attori coinvolti promuovano un dibattito sulle migrazioni aperto e costruttivo, equilibrato e lungimirante, in cui pregiudizi, razzismo e intolleranza siano finalmente messi da parte. L’OIM in questo contesto resterà in prima linea, pronta a collaborare con tutti coloro che hanno a cuore un futuro in cui sviluppo, solidarietà e accoglienza possano crescere insieme.”