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L'OIM: "MARE NOSTRUM NON E' UN FATTORE DI RICHIAMO PER I MIGRANTI"

L’OIM PLAUDE ALL’OPERAZIONE ITALIANA DI SALVATAGGIO MARE NOSTRUM: “NON È UN FATTORE DI RICHIAMO PER I MIGRANTI”

oim-augusta.jpg31  ottobre 2014 - L’OIM rende omaggio – in occasione del lancio dell’operazione dellUnione Europea (UE) Triton nel Mediterraneo – al lavoro eroico svolto delle forze marittime italiane nel salvataggio in mare di migliaia di migranti in cerca di salvezza in Europa."Gli arrivi via mare in Europa sono il risultato delle complesse crisi umanitarie in atto nei paesi circostanti i confini esterni dell’Europa – non delle politiche umanitarie volte al salvataggio di vite umane che tentano di fornire assistenza a coloro che ne hanno bisogno."

 

  L’OIM PLAUDE ALL’OPERAZIONE ITALIANA DI SALVATAGGIO MARE NOSTRUM: “NON È UN FATTORE DI RICHIAMO PER I MIGRANT

 

31 ottobreL’OIM rende omaggio – in occasione del lancio dell’operazione dellUnione Europea (UE) Triton nel Mediterraneo – al lavoro eroico svolto delle forze marittime italiane nel salvataggio in mare di migliaia di migranti in cerca di salvezza in Europa. 

Nell’ambito dell’operazione italiana “Mare Nostrum”, circa 150.000 cosiddetti migranti “irregolari”, molti dei quali provenienti dai più travagliati paesi dell’Africa e del Medio Oriente, sono stati portati in salvo, negli ultimi 10 mesi, in Europa, dove hanno presentato richiesta di asilo.

L’OIM osserva che, nonostante le operazioni di soccorso messe in atto dall’Italia e da altri paesi costieri mediterranei – tra cui Grecia, Malta e Spagna – le stime indicano circa 3.200 migranti periti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nel 2014, molti dei quali vittime di spietate organizzazioni criminali che traggono profitto dalla disperazione di uomini, donne e bambini in fuga da conflitti ed oppressione.

Malgrado l’aumento nel numero di migranti soccorsi, l’OIM non crede che l’Europa si trovi ad affrontare un’ “invasione” che passa attraverso le sue coste meridionali, ne’ che la rete di sicurezza fornita da Mare Nostrum rappresenti un “fattore di richiamo”. L’emergenza non è rappresentata dal numero di persone coinvolte, ma dalle conseguenze umanitarie ed operative”, sostiene il Direttore Generale dell’OIM, Amb. William Lacy Swing. “Questa non è una crisi legata ad un cosiddetto “eccesso” di migranti che sovraccaricano il continente, ma un’emergenza dovuta ad un crescente numero di persone che hanno bisogno di protezione, aiuti e canali sicuri di migrazione, soprattutto per coloro che non sono tutelati da sistemi di protezione già esistenti.”   

Salvare vite umane, come ha fatto Mare Nostrum, rimane la priorità assoluta, ha detto il Direttore Generale Swing, aggiungendo che le operazioni di salvataggio in mare dovrebbero continuare ad essere sostenute attraverso criteri coordinati in seno all’Unione Europea.

oim-augusta.jpg"Gli arrivi via mare in Europa sono il risultato delle complesse crisi umanitarie in atto nei paesi circostanti i confini esterni dell’Europa – non delle politiche umanitarie volte al salvataggio di vite umane che tentano di fornire assistenza a coloro che ne hanno bisogno. In un momento in cui i paesi del Nord Africa, del Medio Oriente e dell’Africa Orientale ospitano milioni di sfollati, in confronto ad alcune centinaia di migliaia ospitati complessivamente dai paesi dell’UE, la reazione dell’Europa dovrebbe essere equilibrata e compassionevole”, ha sottolineato.

“L’OIM monitorerà il comportamento degli Stati membri dell’UE nell’ambito della nuova operazione Triton, il cui contributo alle attività di salvataggio di vite umane dovrà essere visibile. Questa operazione, che si spingerà soltanto fino alla distanza di 30 miglia dalla costa italiana, non può essere considerata un sostituto di Mare Nostrum. Il Mediterraneo ha ancora necessità di essere pattugliato così come è avvenuto fino ad ora: in termini di mezzi, finalità ed estensione geografica. Il flusso di migranti continuerà, probabilmente, ad essere lo stesso ancora per qualche tempo e, pertanto, il rischio di naufragi non diminuirà”, ha affermato.

“Il salvataggio in mare non può, tuttavia, essere l’unica soluzione. Devono essere offerte alternative a coloro che rischiano la loro vita attraversando il mare e la più importante è quella di fornire canali legali di accesso all’Europa per i migranti che chiedono protezione internazionale”, ha aggiunto.


Per ulteriori informazioni:

OIM Roma:  
Flavio di Giacomo, Tel: +39 06 44 186 207, Email: fdigiacomo@iom.int

OIM Ginevra:

Leonard Doyle Tel: +41 79 285 71 23, Email: ldoyle@iom.int;
Christiane Berthiaume Tel: +41 79 285 4366, Email: cberthiaume@iom.int;
Joel Millman, Tel: 41 22 717 9486, Tel. 41 79 103 87 20, Email: jmillman@iom.int.