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L’OIM ROMA PARTECIPA AL PROGETTO EUROPEO EQUI-HEALTH, PER GARANTIRE A IMMIGRATI E MINORANZE ETNICHE UN ACCESSO PARITARIO ALLA SANITÀ

health.jpg14 febbraio 2013 - È stato lanciato alcuni giorni fa dall’OIM “Equi-Health”, progetto della durata di 3 anni che intende migliorare l’accesso ai servizi sanitari per immigrati, rom e altre minoranze etniche vulnerabili nei 27 Stati membri dell’Unione europea. Le attività del progetto, coordinate dall’Ufficio Regionale OIM per l’Europa di Bruxelles, coinvolgeranno anche l’Italia.

 
    

L’OIM ROMA PARTECIPA AL PROGETTO EUROPEO
EQUI-HEALTH, PER GARANTIRE A IMMIGRATI E MINORANZE ETNICHE UN ACCESSO
PARITARIO ALLA SANITÀ

  

 

14febbraio 2013 - È stato lanciato alcuni giorni fa dall’OIM “Equi-Health”, progetto della durata di 3 anni che intende migliorare l’accesso ai servizi sanitari per immigrati, rom e altre minoranze etniche vulnerabili nei 27 Stati membri dell’Unione europea.

Le attività del progetto, coordinate dall’Ufficio Regionale OIM per l’Europa di Bruxelles, coinvolgeranno anche l’Italia, paese dalla rilevante posizione strategica e protagonista di primo piano nelle dinamiche migratorie tra Europa e Nord Africa.

health.jpgIl Progetto “Equi-Health” presenta due componenti di attività: la promozione delll’integrazione sanitaria per i migranti giunti in Europa da paesi dell’area Mediterranea e il supporto ad attività di prevenzione sanitaria volte a rispondere ai bisogni dei migranti vulnerabili, della popolazione rom e di altre minoranze etniche.

“Come nel resto d’Europa, anche in Italia l’accesso ai servizi socio-sanitari inizia a essere considerato un indicatore di livello primario di integrazione dei migranti”, afferma José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM,  “Si tratta di un indicatore a cui va prestata la massima attenzione perché i cittadini stranieri, e in particolare i gruppi più vulnerabili, sperimentano ancora notevoli difficoltà nell’accesso alle prestazioni sanitarie, soprattutto per quanto riguarda attività di prevenzione sanitaria.”

“Appare quindi sempre più necessario sensibilizzare gli attori istituzionali ad un approccio ai servizi sanitari che ponga l’accento sulle attività di prevenzione della salute. Un approccio che permetterebbe di agire in modo efficace sia da un punto di vista sociale che  economico”, continua Oropeza.

Le attività che interesseranno l’Italia vedranno innanzitutto l’istituzione di un tavolo consultivo tra esperti, l’organizzazione di corsi di formazione per gli operatori sul tema delle disuglianze e della relazione interculturale e la preparazione di rapporti di valutazione sulla situazione dell’assistenza sanitaria ai migranti in Italia.

Gli interlocutori istituzionali Italiani che hanno aderito all’iniziativa dell’OIM e che hanno  presentato delle proposte progettuali da avviare sono state: il Ministero della Salute – Dipartimento Prevenzione e Comunicazione, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti (INMP), FederSanità, la Fondazione IntegrAzione, la Regione Toscana, il Comune di Milano, l’Area Sanitaria della Caritas di Roma e l’UNAR.

 Per informazioni:

Flavio Di Giacomo, OIM Roma, Tel: +39 06  44 186 207,  fdigiacomo@iom.int