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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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IN MEMORIAM
Barbara De Anna (1975-2013)
IN MEMORIAM: BARBARA DE ANNA (1975-2013)
Barbara De Anna, 38 anni, è deceduta in un ospedale in Germania il 20 giugno 2013 a causa delle ferite riportate durante l’attacco al compound dell’OIM a Kabul, il 24 maggio scorso.
Da Aprile 2010 lavorava all’OIM Afghanistan come coordinatrice di un progetto di reintegrazione di migliaia di Afghani rimpatriati dall’Iran in condizioni di estrema povertà nelle province orientali di Herat, Farah, Badghis, Ghor e Nimroz.
Il progetto forniva supporto ai profughi in termini di trasferimento, alloggio e vitto e formazione alle autorità locali per aiutarle a gestire gli arrivi.
Nel periodo dell’assalto del 24 maggio, stava lavorando come funzionaria di un progetto finalizzato a formare circa seicento persone che lavorano per il Ministero per i rifugiati e il rimpatrio in uffici dislocati in tutto l’Afghanistan.
La formazione intendeva rafforzare la capacità del Ministero per i rifugiati e il rimpatrio di aiutare migliaia di profughi interni vulnerabili e persone rimpatriate dai paesi limitrofi, soprattutto dall’Iran e dal Pakistan.
Dal suo trasferimento a Kabul, nel 2012, Barbara era diventata, con il suo fascino, la sua professionalità e la sua concretezza, una presenza costante e di rilievo al Ministero per i rifugiati e il rimpatrio. Aveva ottime relazioni con le controparti al Ministero, con i donatori e con i partner del progetto.
Aveva studiato in Italia, in Gran Bretagna e in Spagna, parlava tre lingue ed era molto apprezzata per la sua notevole esperienza sul campo con l’UNDP in Honduras, l’UNMIL in Liberia, l’UNMIT a Timor Est e l’UNHCR in Giordania.
Ai colleghi dell’OIM e agli amici, però, mancherà soprattutto per il suo amore per la vita, per la sua umanità e per l’eterno sorriso. Ha passato la sua esistenza a lottare per migliorare la vita dei meno fortunati ed è morta facendo un lavoro che amava. La sua perdita lascia un vuoto irreparabile che non potremo mai sperare di riempire, ma conserveremo la sua memoria.