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PROGETTO EQUI-HEALTH: TERMINATA UNA MISSIONE IN SICILIA VOLTA A VALUTARE I SERVIZI SANITARI FORNITI AI MIGRANTI CHE ARRIVANO VIA MARE

signore_siriano_soccorso.jpg20 settembre 2013 - Operatori dell’OIM Roma, dell’OIM Bruxelles, del Ministero della Salute e dell’Ausl (Azienda Unità Sanitaria locale) Reggio Emilia hanno svolto la scorsa settimana un’indagine di campo in Sicilia volta a esplorare le condizioni di accoglienza e salute dal momento del primo ingresso alle successive fasi dell’inserimento sul territorio ospitante. L’indagine è stata condotta nel quadro del Progetto EQUI-Health.

  

PROGETTO EQUI-HEALTH: TERMINATA UNA
MISSIONE IN SICILIA VOLTA A VALUTARE I SERVIZI SANITARI FORNITI AI
MIGRANTI CHE ARRIVANO VIA MARE

 
 
20 settembre 2013 – Operatori dell’OIM Roma, dell’OIM Bruxelles, del Ministero della Salute e dell’Ausl (Azienda Unità Sanitaria locale) Reggio Emilia hanno svolto la scorsa settimana un’indagine di campo in Sicilia volta a esplorare le condizioni di accoglienza e salute dal momento del primo ingresso alle successive fasi dell’inserimento sul territorio ospitante.

L’indagine è stata condotta nel quadro di EQUI-Health, un progetto finanziato dalla Commissione Europea, Direzione Generale Sanco Programma Salute 2012, che intende migliorare l’accesso ai servizi sanitari per immigrati e minoranze etniche vulnerabili.

La visita si e’ svolta nei siti di Caltanissetta, Mineo/Catania, Siracusa e Pozzallo e ha riguardato tre dimensioni: la salute del migrante, la salute sul luogo di lavoro per operatori impegnati nel processo di accoglienza e la salute pubblica.

signore_siriano_soccorso.jpgGli operatori di EQUI-Health hanno raccolto circa 60 interviste tra interlocutori del territorio quali sindaci, uffici immigrazione, uffici di sanità marittima, Guardia Costiera, enti gestori dei centri, prefetture, ospedali, terzo settore nonchè migranti provenienti dal Gambia, Senegal, Mali, Pakistan, donne nigeriane, famiglie siriane.

“Nel corso della missione”, afferma la Project manager OIM Rossella Celmi, “abbiamo avuto conferma di come la condizione di chi fugge dalla Siria si presenti particolarmente drammatica per la presenza di numerosi nuclei familiari con neonati, bambini e nonni al seguito.”

“La delegazione EQUI-Health ha avuto l’opportunità di incontrare molti migranti e di ascoltare le loro storie. Tra le più significative, quella di una coppia di genitori anziani che sono arrivati insieme alla figlia diversamente abile, quellla  di due persone non vedenti e quella di una madre disperata per aver perso tracce del figlio adolescente durante lo sbarco, ritrovato nelle ore successive presso il centro di primo soccorso di Pozzallo. Reduci da un viaggio del mare di circa una settimana, partiti da Damasco e passati dall’Egitto, i migranti siriani hanno raccontato di aver perso tutto quello che avevano nel Paese e di voler ora raggiungere i parenti nel Nord Europa”.

“L’impegno degli operatori sul posto è notevole”, racconta la Celmi,” ma emergono criticità legate al numero delle persone che arrivano su tutta la costa siracusana e la capienza dei centri in Sicilia, che sono spesso sovraffolati.”

“Pur riconoscendo modelli di gestione diversificati sul territorio”, osserva la Project Manager OIM, “emerge la necessità di dare una risposta corale a un fenomeno globale che sta investendo in maniera preponderante una zona del territorio italiano, a Sud dell’Europa. L’attenzione alla salute – sia fisica sia psicologica - per soggetti che hanno già affrontato un viaggio migratorio caratterizzato da difficoltà e criticità legate alla guerra, alla povertà, alla persecuzione non riguarda un solo interlocutore ma tutti gli attori coinvolti nelle azioni di primo soccorso e accoglienza.”

I risultati della missione in Sicilia saranno raccolti in un rapporto che, dopo esser stato condiviso con i partner di progetto, porterà all’elaborazione di punti di azione e raccomandazioni specifiche.

Le attività del progetto EQUI-Health, coordinate a livello europeo dall’Ufficio Regionale OIM per l’Europa di Bruxelles, avranno la durata di 3 anni e prevederanno nei prossimi mesi altre missioni sul campo, in Spagna, Malta e Grecia.

Per informazioni:

OIM: Flavio Di Giacomo, Tel: +39 06  44 186 207,  fdigiacomo@iom.int