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OIM e UNHCR esortano i paesi UE a sviluppare un’azione regionale e congiunta in grado di porre un termine alle tragedie nel Mediterraneo

OIM e UNHCR esortano i paesi UE a sviluppare un’azione regionale e congiunta in grado di porre un termine alle tragedie nel Mediterraneo

Ginevra 28 giugno  – Allarmate dalla tragedia umana in corso, nel corso della quale quasi 1.000 rifugiati e migranti vittime di trafficanti hanno perso la vita nel Mediterraneo, l'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l'OIM, l'Agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni, si rivolgono ai paesi dell’ Unione Europea affinché mettano in atto un’ azione coordinata e regionale che permetta di ridurre in modo consistente l’inutile perdita di vite in mare.

L'UNHCR e l'OIM ritengono che sia necessario un nuovo approccio collaborativo per rendere più prevedibile e gestibile lo sbarco delle persone soccorse in mare. Questo approccio dovrebbe basarsi sulla collaborazione già in atto tra Unione Europea, Nazioni Unite e Unione Africana. Le persone soccorse nelle acque internazionali dovrebbero essere rapidamente portate a terra in luoghi sicuri dell'UE, e potenzialmente anche altrove.

E’ necessario che tale approccio sia affiancato dalla creazione di un maggior numero di posti nei programmi di reinsediamento, di ricongiungimento familiare e  da altre soluzioni all'interno dell'Unione Europea, nonché da un maggiore sostegno ai paesi di sbarco.

Negli ultimi 10 giorni navi che trasportavano rifugiati e altri migranti soccorsi nel Mar Mediterraneo non hanno potuto attraccare a causa del blocco politico in Europa. Sostenere il diritto di asilo negli Stati membri dell’UE è assolutamente cruciale”, ha dichiarato l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi. “Negare il salvataggio o trasferire la responsabilità dell’asilo altrove è assolutamente inaccettabile. Abbiamo bisogno che i paesi si uniscano per tracciare una nuova strada da seguire”.

“La nostra priorità è salvare le vite di tutti coloro che sono stati vittime di trafficanti che cinicamente fanno viaggiare uomini, donne e bambini su imbarcazioni fatiscenti ", ha detto William Lacy Swing, Direttore Generale dell'OIM. "Sono quasi 1.000 le persone che quest’anno hanno perso la vita a causa di questo calcolo crudele in cui il trafficante vince sempre.”

Gli arrivi via mare di rifugiati e migranti hanno raggiunto il culmine nel 2015, quando oltre un milione di persone disperate ha attraversato il Mediterraneo per arrivare l'Europa e quasi 5.000 sono morte durante il viaggio in mare. Tre anni dopo, gli arrivi sono tornati ai livelli pre-2014 e sono in calo verso le loro medie storiche di lungo periodo. Ad oggi sono circa 42.000 le persone che hanno attraversato il Mediterraneo verso l'Europa, nello stesso periodo dell’anno scorso furono 85.000.

OIM e UNHCR esortano gli Stati Europei a cogliere l'opportunità offerta dal vertice UE di domani per trovare un nuovo e unitario approccio alla situazione degli arrivi nel Mediterraneo, che risponda alle esigenze condivise da tutti i paesi di poter gestire i propri confini e le politiche migratorie e al tempo stesso di sostenere gli standard internazionali in materia di asilo sviluppati nel corso di decenni. Il sostegno europeo, la solidarietà e la collaborazione con i paesi che ospitano rifugiati nelle regioni in via di sviluppo, così come nei paesi di transito, sono diventati più critici che mai.

OIM e UNHCR sono pronti a sostenere gli Stati in questo sforzo.

 

Per ulteriori informazioni:

Adrian Edwards UNHCR – edwards@unhcr.org, +41 79 557 9120
Charlie Yaxley, UNHCR – yaxley@unhcr.org, +41 79 580 8702
Leonard Doyle, Chief Spokesperson, OIM Ginevra  – ldoyle@iom.int,+41 79 285 712

Ryan Schroeder, Ufficio Regionale OIM per l'Unione Europea - rschroeder@iom.int, +32  492 25 02 34