Notizia
Local

Oltre 11.000 migranti soccorsi in mare in due giorni. "Ma il numero di arrivi resta invariato rispetto all'anno scorso"

Oltre 11.000 migranti soccorsi in mare in due giorni. "Ma il numero di arrivi resta invariato rispetto all'anno scorso"

10 ottobre 2016 - Sono stati 11.432 i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia nel corso della scorsa settimana. In particolare, 6.000 persone sono state tratte in salvo lunedì 3 e 5.000 martedì 4 ottobre. I soccorritori hanno purtroppo recuperato anche le salme di 38 persone, 22 delle quali morte per asfissia a bordo della stessa imbarcazione. Ad oggi, sono stati 142.725 i migranti arrivati via mare in Italia dall’inizio dell’anno, circa il 6 per cento in più dello stesso periodo del 2015.

“I flussi migratori verso l’Italia sono praticamente invariati rispetto all’anno scorso e a due anni fa”, ha affermato Federico Soda, direttore dell’Ufficio di Coordinamento OIM per il Mediterraneo. “Il picco di soccorsi in mare di questi giorni non deve far pensare a un aumento degli arrivi: siamo ormai abituati a vedere flussi che partono dalle coste del nord Africa a intermittenza. A periodi di relativa calma seguono due o tre giorni particolarmente intensi, caratterizzati da numeri molto alti. Gli arrivi verso l’Italia, così come abbiamo già avuto modo di osservare più volte, non rappresentano un’emergenza in termini numerici, quanto piuttosto un’emergenza umanitaria – in quanto sono moltissimi i migranti che continuano a morire in mare o durante il loro tragitto in Africa – e un’emergenza operativa, in quanto è sicuramente molto complicato soccorrere così tante imbarcazioni che arrivano in un lasso di tempo così ristretto.”

“Da quanto abbiamo avuto modo di osservare”, continua Soda”, sono in aumento i migranti provenienti dall’Africa occidentale. Si tratta di persone che spesso partono dal loro paese di origine senza un chiaro piano migratorio in testa. Partono perché in fuga da regimi, persecuzioni, conflitti, o anche alla ricerca di una migliore situazione economica. Spesso la loro destinazione finale è la Libia. La situazione nel paese è però estremamente complicata: i migranti sono spesso vittime di abusi e violenze e alcuni di loro, temendo per la loro incolumità fisica, decidono di continuare il viaggio verso l’Europa.”

Allo stato attuale il Canale di Sicilia si conferma il confine più letale del mondo: sono state 3.610 le persone morte nel Mediterraneo nel 2016 e, di queste, ben 3.134 hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Italia. L’anno scorso, nello stesso periodo, i migranti morti o dispersi in mare erano 3.029, 644 in meno.

Per informazioni:

Flavio Di Giacomo - Ufficio Stampa OIM - Tel. 06/44 186 221/207 e-mail: iomromepress@iom.int