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- PRESENTATE LE ATTIVITA' DI RINTRACCIO FAMILIARE A FAVORE DI MINORI NON ACCOMPAGNATI

L’OIM ROMA PRESENTA LE ATTIVITÀ DI RINTRACCIO FAMILIARE A FAVORE DI MINORI NON ACCOMPAGNATI IN UN BRIEFING RIVOLTO A RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE

family.jpg28 febbraio 2013 - Si è svolto ieri preso la sede dell’OIM di Roma un incontro tra rappresentanti dell’OIM e alcune rappresentanze diplomatiche in Italia, organizzato nell’ambito delle attività previste dal progetto di “Family Tracing e assistenza al ritorno volontario” a favore dei minori stranieri non accompagnati residenti in Italia.

 
    

L’OIM ROMA PRESENTA LE ATTIVITÀ DI RINTRACCIO FAMILIARE A FAVORE DI MINORI NON ACCOMPAGNATI IN UN BRIEFING RIVOLTO A RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE

Presenti anche rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’Anci  

 

28 febbraio 2013 - Si è svolto ieri preso la sede dell’OIM di Roma un incontro tra rappresentanti dell’OIM e alcune rappresentanze diplomatiche in Italia, organizzato nell’ambito delle attività previste dal progetto di “Family Tracing e assistenza al ritorno volontario” a favore dei minori stranieri non accompagnati residenti in Italia.

family.jpgNel corso dell’incontro  - al quale hanno partecipato il dott. Stefano Scarpelli del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la dott.ssa Virginia Costa dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni italiani) – si è discusso delle modalità di funzionamento del progetto e di alcuni aspetti pratici riguardanti i paesi rappresentati dalle Ambasciate presenti.

“I beneficiari del progetto Family Tracing” ha spiegato Anna Giustiniani, Project Manager dell’OIM, “sono  ragazzi minorenni che non hanno né la cittadinanza italiana né quella di un altro paese dell’Unione Europea, non sono neanche richiedenti asilo e si trovano in Italia senza l’assistenza e la tutela dei propri genitori o di altri adulti che siano legalmente responsabili per loro”.

Le attività del progetto -  previste per legge dal Testo Unico sull’Immigrazione e sempre per legge affidate tramite bando a un’organizzazione internazionale – sono realizzate dall’OIM dal 2008 e prevedono il rintraccio delle famiglie dei minori non accompagnati e la raccolta di informazioni utili alla comprensione del contesto di origine del minore, un’attività per la quale l’Organizzazione si avvale delle informazioni di base fornite dalla Direzione Generale dell’Immigrazione del  Ministero del Lavoro, a sua volta raccolte dai servizi sociali in cui i minori sono ospitati.

Come sottolineato nel corso del meeting, in Italia al momento risiedono oltre 5.500 Minori non accompagnati. La maggior parte di loro è di sesso maschile e proviene principalmente da Bangladesh, Egitto, Albania, Afghanistan e Tunisia.

Le indagini familiari, coordinate dall’OIM di Roma, sono condotte direttamente nei paesi d’origine da personale specializzato al trattamento di migranti in situazione vulnerabile, in collaborazione  - quando possibile - con le autorità locali.

Le attività sono realizzate, sia a livello nazionale sia internazionale, in conformità con le norme a tutela del Superiore Interesse del Minore e del suo diritto al ricongiungimento familiare e sono state fino ad ora realizzate in 43 diversi paesi nel mondo.

Come infatti spiega José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento dell’OIM per il Mediterraneo,  “a partire dal 2008 abbiamo svolto oltre 1.500 indagini di rintraccio familiare nell’Europa dell’Est, in Medio Oriente, in Nord Africa, nell’Africa Sub-Sahariana e in America centro-meridionale.”

dsc00678.jpg“Tali indagini”, continua Oropeza, “non portano necessariamente al ritorno e al ricongiungimento familiare, ma più che altro si rivelano un utile strumento per gli operatori sociali impegnati nell'assistenza ai minori stranieri non accompagnati e nell'orientamento dei loro processi d’integrazione in Italia. La conoscenza della storia familiare di questi ragazzi, le motivazioni che li hanno spinti a migrare, l’approfondimento di loro eventuali vulnerabilità, sono tutti elementi che permettono da una parte di calibrare un efficace percorso di accoglienza e di integrazione in Italia a loro dedicato, e dall’altra di valutare le eventuali possibilità di reintegrazione nel paese di origine, in un’ottica di sostenibilità e di tutela del Superiore Interesse del Minore”.

La realizzazione del progetto prevede non solo uno stretto rapporto di collaborazione con il Ministero del Lavoro, ma anche con gli enti locali, i centri specializzati, gli esperti del settore e i rappresentanti dei paesi di origine dei minori.

 Per informazioni:

Flavio Di Giacomo, OIM Roma, Tel: +39 06  44 186 207,  fdigiacomo@iom.int