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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- PRESENTATI A VIENNA I RISULTATI DI "HEADSTART"
PRESENTATI IERI A VIENNA I RISULTATI DI “HEADSTART”, PROGETTO DEDICATO ALLE ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO PRE-PARTENZA PER MIGRANTI
22 maggio 2015 - Le attività di orientamento e formazione pre-partenza rivolte a migranti ancora residenti nei paesi di origine possono essere la chiave di un’esperienza migratoria di successo, facilitando il percorso di integrazione nei paesi di destinazione. E’ questo il tema che è stato dibattuto ieri a Vienna, nel corso della conferenza finale di “Headstart: Fostering Integration Before Departure”.
PRESENTATI IERI A VIENNA I RISULTATI DI “HEADSTART”, PROGETTO EUROPEO DEDICATO ALLE ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO PRE-PARTENZA PER MIGRANTI
22 maggio 2015 - Le attività di orientamento e formazione pre-partenza rivolte a migranti ancora residenti nei paesi di origine possono essere la chiave di un’esperienza migratoria di successo, facilitando il percorso di integrazione nei paesi di destinazione. E’ questo il tema che è stato dibattuto ieri a Vienna, nel corso della conferenza finale di “Headstart: Fostering Integration Before Departure”.
Il progetto, avviato a febbraio 2014, si è proposto di raccogliere informazioni sia sul funzionamento delle principali attività di orientamento pre-partenza per migranti realizzate dai governi europei, spesso inserite nei programmi di reinsediamento per rifugiati o nei programmi di ricongiungimento familiare, sia su attività di orientamento e formazione fornite negli stessi paesi di destinazione.
Realizzato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni in cooperazione con la World Association of Public Employment Services (WAPES) e le autorità responsabili delle politiche di integrazione in Austria, Repubblica Ceca, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Slovacchia e Ungheria, il progetto Headstart è stato cofinanziato dall’Unione Europea (Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi terzi), dai Ministeri dell’Interno italiano e austriaco, e dall’Agenzia Centrale per l’accoglienza dei Richiedenti Asilo in Olanda (COA).
“Un’esperienza migratoria di successo inizia prima della partenza”, ha affermato Federico Soda, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM. “Cominciare a conoscere il luogo in cui si emigrerà, apprenderne leggi e abitudini, comprendere il funzionamento del mercato del lavoro, sono informazioni preziose che aiutano il migrante una volta arrivato nel paese d’accoglienza”.
Tra gli aspetti maggiormente messi in luce durante la conferenza va citata l’importanza di favorire il coinvolgimento di interlocutori del mondo privato per realizzare efficaci attività di job-matching e la necessità di semplificare le procedure di riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche ottenute nel paese di origine.
Nel corso della conferenza è stato anche presentato un Manuale sui “Migrant Resource Centres”, rivolto a tutti quei paesi e specialisti della materia che già lavorano o hanno intenzione di lavorare allo sviluppo di queste strutture.
L’idea di stabilire dei “Migrant Resource Centres” nei paesi di origine dei migranti è stata spesso indicata come una delle possibili iniziative volte a promuovere la prevenzione dei flussi migratori irregolari via mare. Si tratterebbe infatti di strutture poste lungo le rotte migratorie più utilizzate, dove poter informare, orientare e formare i potenziali migranti, anche in transito, e allo stesso tempo poter anche offrire soluzioni di ritorno assistito e di reintegrazione nel proprio paese di origine per tutti coloro che decidessero di non voler più continuare il proprio viaggio.
“Informare i migranti”, sottolinea Soda, “vuol dire anche evitare che possano diventare vittime di sfruttatori, dar loro la possibilità di capire quando le opportunità migratorie che a volte gli sono offerte nascondono in realtà pericoli, violenze, sofferenza”.
La conferenza ha visto la partecipazione di numerosi relatori: tra questi rappresentanti della Commissione Europea e dei governi partner del progetto, numerose ONG, nonché funzionari dell’OIM, tra cui il Direttore dell’Ufficio Regionale di Bruxelles, Eugenio Ambrosi.
Per il Ministero dell’Interno italiano è intervenuta il Viceprefetto Carmelita Ammendola, Capo Ufficio Relazioni Internazionali del Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, mentre per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali era presente Silvia Achille, della Direzione Immigrazione e Politiche di Integrazione.
Per maggiori informazioni si prega di contattare Flavio Di Giacomo – OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207, Email: fdigiacomo@iom.int