Notizia
Local

- PROGETTO INTERPRETO

PRESENTATO ALLE COMUNITÀ STRANIERE DI NAPOLI “INTERPRETO”, SERVIZIO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE CHE INTENDE FACILITARE L’ACCESSO DEI MIGRANTI AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

logo_interpreto.jpg3 aprile 2014 -  Rappresentanti di comunità straniere, esponenti di istituzioni locali, personale diplomatico e operatori sanitari si sono incontrati martedi scorso a Napoli in occasione della presentazione di Interpreto, progetto di tutela sanitaria rivolto ai cittadini stranieri che intende facilitare l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale tramite un servizio di mediazione linguistico-culturale.

 

PRESENTATO ALLE COMUNITÀ STRANIERE DI
NAPOLI “INTERPRETO”, SERVIZIO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE CHE
INTENDE FACILITARE L’ACCESSO DEI MIGRANTI AL SERVIZIO SANITARIO
NAZIONALE

  

3 aprile 2014 - Rappresentanti di comunità straniere, esponenti di istituzioni locali, personale diplomatico e operatori sanitari si sono incontrati martedi scorso a Napoli in occasione della presentazione del Progetto Interpreto, organizzata dall’OIM Roma e dal Communication Centre Multilingue (CCM) in collaborazione con l’Associazione Believe Pakistan, l’Associazione Donne dell’Est, l’Associazione Unione Africana, l’Associazione Sri Lanka e l’Associazione Donne Ucraine in Italia.

logo_interpreto.jpg“Interpreto”, ha spiegato Rossella Celmi, Project Manager dell’OIM, “è un progetto di tutela sanitaria rivolto ai cittadini stranieri che intende facilitare l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale tramite un servizio di mediazione linguistico-culturale. Attivato nella fase sperimentale presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, è co-finanziato dall'Unione Europea - Ministero dell'Interno Fondo europeo per l'integrazione di migranti di paesi terzi 2007-2013 ed è realizzato in partenariato con l’OIM Roma e il Consorzio Format di Battipaglia”

“Il servizio”, continua Antonio Vecchio presidente del CCM, “intende proprio fornire agli operatori ospedalieri la possibilità di richiedere in tempo reale - con l'ausilio di un tablet o di un telefono – un supporto linguistico in video chiamata durante le visite ai pazienti stranieri. Mediatori linguistici della Cooperativa Sociale Communication Centre Multilingue risponderanno a scelta tra 8 lingue: inglese, francese, russo, spagnolo, ucraino, portoghese, arabo, albanese”.

Dall’inizio del progetto il servizio è stato attivato circa 40 volte al mese e ha incontrato il favore sia degli operatori sanitari coinvolti sia dei pazienti.

I rappresentanti delle comunità straniere presenti all’incontro di Napoli – ghanesi, pakistani, ucraini, cingalesi, albanesi, somali – hanno commentato favorevolmente il servizio e sottolineato come in effetti lo “scoglio” della lingua rappresenti ancora il motivo che scoraggia i migranti a presentarsi in ospedale per farsi curare. La presenza – seppure a distanza – di un interprete madrelingua elimina anche riservatezze culturali altrimenti presenti in molte comunità rispetto al rapporto con medici italiani.

Asad Mahmoud Raja, Presidente dell’Associazione Believe Pakistan ha sottolineato come “l’incontro con le comunità migranti presenti abbia favorito l’ascolto reciproco di difficoltà comuni e abbia permesso un confronto utile a portare avanti le istanze delle comunità sui bisogni di salute, ancora poco manifestati”.

“Il tema dell’accesso ai servizi socio-sanitari”, ha affermato la Project Manager OIM, “è ormai considerato tra gli indicatori principali del livello di integrazione dei migranti. E’ importante quindi garantire tale accesso in modo più facilitato e abbattere le barriere linguistiche e culturali che lo rendono ancora piuttosto difficoltoso. Crediamo che Interpreto si muova in tal senso e pensiamo che oltre all’utilizzo ospedaliero sia possibile anche pensare a un utilizzo ambulatoriale e non limitato alla sola  Campania ma anche ad altre regioni italiane”

“Il passo successivo”, ha sottolineato la Celmi, “al momento resta da una parte quello di diffondere ulteriormente tra le comunità straniere la notizia relativa alla possibilità di usufruire di questo servizio presso gli ospedali Cotugno,  Monaldi e il CTO che già lo stanno sperimentando (impegno che i partecipanti alla riunione si sono già presi in prima persona) e dall’altra far si che le stesse strutture ospedaliere inizino a utilizzare il servizio in modo sempre più spontaneo e costante.”

I risultati pratici di questo periodo di sperimentazione verranno presentati nel corso di una conferenza finale che si svolgerà a Napoli nel mese di giugno.

Per informazioni:

Flavio Di Giacomo (OIM Roma)  + 39  06 44 186 207 - email: fdigiacomo@iom.int