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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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- RITORNI VOLONTARI: IL RUOLO CHIAVE DEI PROGRAMMI DI REINTEGRAZIONE
IL RUOLO CHIAVE DEI PROGRAMMI DI REINTEGRAZIONE RIVOLTI AI MIGRANTI CHE TORNANO NEL PAESE DI ORIGINE AL CENTRO DELLA CONFERENZA FINALE DEL PROGETTO “LER”
5 dicembre 2013 - Lo strumento della reintegrazione come elemento chiave per permettere l’inizio di una nuova vita una volta ritornati nel paese di origine. Questo il tema chiave della Conferenza finale del progetto LER (“Linked Efforts for Reintegration between the two shores”) che si è svolta presso la sede dell’OIM Roma gli scorsi lunedi e martedi. L’Ufficio OIM di Roma ha partecipato in qualità di partner al progetto che, realizzato dalla ong spagnola ACULCO e coordinato dall’OIM Spagna, è stato finanziato dal Fondo Europeo Ritorno e dall’ “Agencia Catalana de Cooperacion al Desarollo
RITORNI VOLONTARI: IL RUOLO CHIAVE DEI PROGRAMMI DI REINTEGRAZIONE AL CENTRO DELLA CONFERENZA FINALE DEL PROGETTO “LER”
5 dicembre 2013 –Lo strumento della reintegrazione come elemento chiave per permettere l’inizio di una nuova vita una volta ritornati nel paese di origine. Questo il tema chiave della Conferenza finale del progetto LER (“Linked Efforts for Reintegration between the two shores”) che si è svolta presso la sede dell’OIM Roma gli scorsi lunedi e martedi.
L’Ufficio OIM di Roma ha partecipato in qualità di partner al progetto che, realizzato dalla ong spagnola ACULCO e coordinato dall’OIM Spagna, è stato finanziato dal Fondo Europeo Ritorno e dall’ “Agencia Catalana de Cooperacion al Desarollo”.
Scopo del progetto LER è stato quello di fornire attività di supporto pre-partenza e di reintegrazione a livello legale, psicologico, sociale e economico nel paese di origine a casi di ritorno volontario già sostenuti da altri progetti che non prevedevano però alcun tipo di ulteriore assistenza oltre al pagamento del titolo di viaggio. Le attività hanno coinvolto nello specifico migranti particolarmente vulnerabili che dall’Italia, dalla Spagna e dalla Gran Bretagna sono tornati in paesi del Sud America: Bolivia, Colombia ed Ecuador.
“Questa iniziativa”, sottolinea José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM, “ha avuto l’intenzione di aumentare l’efficacia di programmi di ritorno volontario già esistenti e di migliorarne la sostenibilità, anche attraverso il coinvolgimento di una rete di associazioni delle varie diaspore di migranti, che hanno avuto un ruolo rilevante nelle attività svolte sia nei paesi di partenza sia in quelli di arrivo.”
“E’ sempre più evidente”, continua Oropeza, “come il sostegno alla reintegrazione nel paese di origine sia un elemento chiave del ritorno volontario: sono i programmi di reintegrazione che infatti danno la possibilità ai migranti di cominciare una nuova vita e di avviare un percorso di sviluppo sostenibile per loro e, ove possibile, utile anche per le comunità locali.”
In tutto sono stati oltre 200 i migranti vulnerabili di cittadinanza boliviana, colombiana ed ecuadoriana che hanno ricevuto un’assistenza pre-partenza in Spagna, Italia e Gran Bretagna, consistente soprattutto in assistenza medica, in supporto all’alloggio, in cibo e vestiti. Oltre 180 migranti vulnerabili giunti in Bolivia, Colombia ed Ecuador hanno poi ricevuto assistenza in termini di alloggio, cure mediche e cibo, nonché un supporto all’avvio di una piccola attività imprenditoriale (per circa 2.000 euro a beneficiario).
La conferenza finale, dopo la presentazione dei risultati, ha offerto l’opportunità di confrontare le buone pratiche del progetto, che saranno poi raccolte in un manuale redatto in spagnolo, italiano e inglese.