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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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Ucraina: a 100 giorni dall'inizio del conflitto OIM-UNHCR-UNICEF ricordano 8 azioni chiave di prevenzione e risposta alla violenza di genere
Durante i conflitti e la fuga, il rischio di violenza di genere è sempre altissimo. Tra le persone ucraine costrette a fuggire, una su due è una donna, che, spesso, ha la responsabilità di cercare protezione anche per i propri figli e per i familiari che l’accompagnano.
Roma, 3 giugno 2022 – A 100 giorni dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), chiedono ai soggetti impegnati nella risposta all’emergenza di prioritizzare otto azioni chiave di prevenzione e risposta alla violenza di genere.
Da fine febbraio ad oggi, quasi 7 milioni di persone sono fuggite dall'Ucraina, di cui oltre 127 mila sono arrivate in Italia [1]. Una persona su due è una donna che, durante il viaggio, ha spesso la responsabilità di cercare rifugio e protezione anche per i/le bambini/e e le persone anziane che viaggiano con lei. Durante i conflitti e la fuga e, quando possibile, anche in caso di ritorno nei paesi di origine, le donne, le ragazze e le bambine affrontano rischi specifici di violenza di genere.
Dall'inizio della guerra molte sono state le testimonianze di molestie e violenze sessuali, compreso lo stupro, ricevute dai servizi di contrasto alla violenza di genere [2]. Ai rischi della fuga si aggiungono le sfide e i problemi legati alle soluzioni di accoglienza, sia pubblica che privata, nei paesi d’accoglienza. La presenza tra gli arrivi di molti nuclei monoparentali richiede inoltre l’adozione di approcci dedicati. Resta prioritario quindi anche l’accesso inclusivo ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, materna e neonatale.
Per questo l’OIM, l’UNHCR e l’UNICEF, in linea con gli standard e gli obblighi internazionali e nazionali [3], promuovono otto azioni chiave per rafforzare gli sforzi già in essere per una risposta adeguata e tempestiva:
1. Rafforzare l'accesso a servizi di qualità in risposta alla violenza di genere per le donne e le ragazze fuggite dall'Ucraina e da altri Paesi, attraverso un sistema di supporto integrato e l'assistenza di mediatrici e mediatori linguistico-culturali o interpreti formati, in linea con il Piano Strategico Nazionale sulla Violenza Maschile contro le Donne.
2. Rafforzare l'accesso alle informazioni sui servizi di risposta alla violenza di genere, tenendo conto dell'età, della cultura e della lingua delle donne e delle ragazze fuggite dall'Ucraina, o di altre nazionalità;
3. Promuovere standard minimi di tutela nei confronti delle donne e delle ragazze che giungono in Italia, integrando ogni azione di supporto con sistemi di verifica, consultazioni con le donne e le ragazze rifugiate e meccanismi di segnalazione sicuri e accessibili.
4. Prevenire il rischio di tratta di esseri umani e sostenere le persone sopravvissute alla tratta, diffondendo informazioni corrette ed adeguate all'età, al genere e alla cultura [4].
5. Garantire la sicurezza delle donne e delle ragazze ospitate in Italia, attuando processi di mitigazione del rischio di violenza di genere nell’ambito delle diverse forme di accoglienza.
6. Rafforzare la capacità del sistema di assistere tempestivamente le persone sopravvissute a violenza di genere, investendo sulla preparazione di operatori e operatrici in prima linea di fornire una risposta iniziale e di indirizzare prontamente le persone sopravvissute a servizi specializzati.
7. Garantire la consultazione e la partecipazione di donne e ragazze, includendo la loro voce per la definizione delle strategie di risposta.
8. Rafforzare la raccolta e analisi di dati disaggregati per genere, per progettare meglio i programmi ed erogare i servizi in base alle relative esigenze.
Brief Donne e ragazze in fuga dall’Ucraina. Come prevenire e rispondere alla violenza di genere
Contatti:
OIM - Ufficio Stampa, Flavio Di Giacomo 347 0898996 fdgiacomo@iom.int
UNICEF – Ufficio Stampa, 06 47 809 233/346/272 - press@unicef.it
UNHCR - Ufficio Stampa, Carlotta Sami sami@unhcr.org
[1] Fonti: portale dei dati di UNHCR https://data2.unhcr.org/en/situations/ukraine#_ga=2.32094394.521548740.1649332037-1348977715.1584001267; portale dati IOM https://dtm.iom.int/ukraine
[2] Dichiarazione congiunta rilasciata dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tratta di persone, in particolare di donne e bambini, Siobhán Mullally, dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, le sue cause e conseguenze, Reem Alsalem, e dal Sottosegretario generale delle Nazioni Unite e Rappresentante speciale del Segretario generale sulla violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten, Ukraine: Armed conflict and displacement heightens risks of all forms of sexual violence including trafficking in persons, say UN experts | OHCHR; Un Women, Care (marzo 2022).
[3] Cfr. Principi guida sulla violenza di genere, Standard minimi inter-agenzia per la programmazione di attività di prevenzione e risposta alla violenza di genere nelle emergenze.
[4] https://www.iom.int/news/iom-warns-increased-risk-trafficking-persons-people-fleeing-ukraine