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UN BARCONE CON CIRCA 250 MIGRANTI SOCCORSO AL LARGO DI MALTA

oimalampedusaottobre2012.jpg9 novembre 2012 -  Un nuovo allarme è giunto oggi da un barcone con a bordo 250 migranti in difficoltà al largo di Malta. La richiesta di soccorso è arrivata al telefono di  un giornalista eritreo residente in Svezia che l’ha  poi girata all’Agenzia Habeisha. Il barcone è stato soccorso dalla Marina maltese. Tra i migranti, per la maggior parte di nazionalità eritrea, ci sarebbero anche donne e bambini. L’allarme odierno arriva al termine di una settimana caratterizzata da nuovi sbarchi in Sicilia e Puglia.

 

 
UN BARCONE CON CIRCA 250 MIGRANTI
SOCCORSO AL LARGO DI MALTA 
  Il nuovo allarme lanciato al termine di una settimana caratterizzata da nuovi sbarchi in Sicilia e Puglia.
 

 9 novembre 2012 -Un nuovo allarme è giunto oggi da un  barcone con a bordo 250 migranti in difficoltà al largo di Malta. La richiesta di soccorso è arrivata al telefono di  un giornalista eritreo residente in Svezia che l’ha  poi girata  all’Agenzia Habeisha.

Il barcone è stato soccorso dalla Marina maltese. Tra i migranti, per la maggior parte di nazionalità eritrea, ci sarebbero anche donne e bambini.

oimalampedusaottobre2012.jpgL’allarme odierno segue una settimana difficile:  107 migranti di origine subsahariana tratti in salvo 4 giorni fa da Guardia Costiera e Marina militare a sud di Lampedusa, altre 77 persone disperse. 165 migranti soccorsi negli ultimi 2 giorni al largo della Sicilia, altri sbarchi di afghani, siriani, pakistani,bengalesi ed iracheni registrati in Puglia.

“Questo evento dimostra una volta di più, afferma José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM, “come la vera emergenza del Mediterraneo non dipenda dal numero di persone che cercano di giungere in Italia, quanto dal numero di migranti che ogni anno continuano a perdere la vita in mare, anche in periodi in cui gli arrivi non sono particolarmente frequenti.

“Da troppi anni i migranti che attraversano il Mediterraneo sono esposti a rischi enormi,  i trafficanti di uomini che si arricchiscono alle spalle di queste persone devono essere considerati direttamente responsabili di queste morti”, afferma Oropeza. “Non bisogna mai dimenticare  che dietro ai numeri ci sono persone reali, uomini, donne e bambini. Ciò che addolora di più è la consapevolezza che il numero delle vittime di naufragi è molto più alto di quanto possiamo immaginare.”

I team dell’OIM Roma presenti in Puglia e in Sicilia (insieme a UNHCR, Save The Children e Croce Rossa italiana) nell’ambito del progetto Praesidium finanziato dal Ministero dell’Interno, si sono recati sui luoghi di sbarco per fornire informazioni legali e assistenza ai migranti e identificare eventuali casi vulnerabili. Alcune donne hanno raccontato agli operatori OIM di aver subito pesanti violenze durante la loro permanenza  in Libia, paese da cui i migranti sono partiti alla volta dell’Italia.

“Guardia Costiera a Marina Militare, come nel caso degli ultimi salvataggi effettuati a moltissime miglie di distanza dalle coste italiane, stanno svolgendo un lavoro dall’alto profilo umanitario e hanno salvato numerose vite umane”, sottolinea Oropeza. “Allo stesso tempo occorre però sollevare il problema di come siano trattati i migranti in Libia, in particolare subsahariani, somali ed eritrei, in quanto dalle testimonianze che ci giungono vi sarebbero gravi violazioni dei diritti umani fondamentali. Una situazione che, di fatto, non si discosterebbe molto da quanto succedeva sotto il regime di Gheddafi.”

Nel corso del 2012 sono finora sbarcate sulle coste italiane oltre 11.000 persone, tra cui più di 1.000 donne e oltre 1.500 minori non accompagnati.  Di queste circa 7.000 in Sicilia, quasi 2.500 in Puglia e circa 2.000 in Calabria.

  

 Per informazioni:

Flavio Di Giacomo, OIM Roma,  Tel. +39 06  44 186 207,  fdigiacomo@iom.int