-
Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
Chi siamo
Chi siamo
OIM Global
OIM Global
-
Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
- Dati e risorse
- Agire
- 2030 Agenda
18 aprile 2011
LIBIA: L’OIM ORGANIZZA L’EVACUAZIONE DI ALTRI 1.000 MIGRANTI DA MISURATA
18 aprile 2011 - Circa 1.000 migranti bloccati da settimane al porto di Misurata sono stati salvati dalla nave dell’OIM, in un contesto in costante peggioramento a causa dei sempre più numerosi combattimenti in città.
Un gruppo di 971 migranti - tra i quali si registra la presenza di 650 ganesi, di persone di varie nazionalità (filippini, ucraini) e anche di donne e bambini - ha lasciato Misurata nelle prime ore di questa mattina con la nave noleggiata dall’OIM
COMUNICATO STAMPA
LIBIA: L’OIM ORGANIZZA L’EVACUAZIONE DI ALTRI 1.000 MIGRANTI DA MISURATA
18 aprile 2011 - Circa 1.000 migranti bloccati da settimane al porto di Misurata sono stati salvati dalla nave dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, in un contesto in costante peggioramento a causa dei sempre più numerosi combattimenti in città.
Un gruppo di 971 migranti - tra i quali si registra la presenza di 650 ganesi, di persone di varie nazionalità (filippini, ucraini) e anche di donne e bambini - ha lasciato Misurata nelle prime ore di questa mattina con la nave noleggiata dall’OIM.
Tra i migranti soccorsi anche 100 libici: 23 dei quali sono stati feriti durante gli scontri. Tra loro anche un bambino ferito in faccia da un’arma da fuoco e un uomo che ha subito un’amputazione.
Lo staff dell’OIM presente a bordo riferisce che ci sono altri quattro casi urgenti: grazie all’aiuto di un gruppo di chirurghi appartenenti all’International Medical Corps (IMC) l’Organizzazione ha infatti potuto evacuare alcune delle persone più gravemente ferite durante i conflitti.
“Volevamo caricare più persone ma non è stato possibile”, ha dichiarato Jeremy Haslam, il coordinatore delle operazioni di salvataggio via mare dell’OIM. “Nonostante il fuoco incessante sulla città sia stato inframezzato da un inquietante silenzio proprio mentre stavamo imbarcando, abbiamo avuto un intervallo di tempo molto limitato per caricare i migranti e i libici sulla nave e poi partire.”
La Ionian Spirit è ora in rotta verso la città portuale di Bengasi, dove dovrebbe arrivare tra alcune ore. Nei prossimi giorni, i migranti in grado di sostenere un viaggio verranno condotti dall’OIM al confine egiziano nella città di Sallum, dove saranno poi assistiti nel ritorno ai loro paesi d’origine.
Nonostante il buon esito di questa operazione, l’OIM è profondamente preoccupata per la sorte dei circa 4000 migranti che si trovano ancora al porto di Misurata in attesa di poter fuggire. Tra di loro ci sono più di 3.000 nigerini, centinaia di sudanesi, ciadiani e migranti di altre nazionalità, inclusi donne e bambini.
La situazione al porto sta peggiorando di ora in ora, ed è sempre più difficile per l’OIM realizzare altre operazioni di salvataggio.
“Abbiamo una possibilità estremamente limitata di portare via tutti. A nostra disposizione non abbiamo giorni, ma solo ore. Invece di far partire altre missioni la prossima settimana, cu sarebbe bisogno di una nave che possa trasportare almeno 4.000 persone. In questo modo potremmo completare l’operazione di evacuazione e portare via tutti in una sola volta”, ha dichiarato il Rappresentante Regionale dell’OIM per il Medio Oriente, Pasquale Lupoli.
“Abbiamo urgentemente bisogno che i donatori e i governi mettano a nostra disposizione una nave e dei fondi per poter portare a termine una missione di questa portata. Ogni ora che passa è importante, e i migranti ancora bloccati a Misurata non potranno sopravvivere a lungo in quelle condizioni.”
Il salvataggio di oggi è il secondo attuato dall’OIM, ed è stato finanziato anch’esso dall’European Commission’s Humanitarian Aid and Civil Protection Office (ECHO). Lo scorso venerdì, la nave dell’OIM è riuscita a salvare circa 1.200 migranti trasportandoli da Misurata a Bengasi da dove sono poi stati trasferiti a Sallum.
Dopo quasi due mesi, i migranti sono tuttora costretti a vivere nell’area del porto in container o all’aria aperta, senza avere accesso ad acqua potabile, cibo o cure sanitarie, e sono per questo molto deboli e disidratati.
Durante la prima missione del 16 Aprile, la nave dell’OIM ha portato a Misurata circa 500 tonnellate di aiuti umanitari. Il carico comprendeva medicine, materiale vario e cibo, più quattro ambulanze donate dall’IMC, dal Qatar, dalle organizzazioni civili libiche, dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Mezzaluna Rossa degli Emirati Arabi Uniti.
Per informazioni, contattare:
Flavio Di Giacomo, OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207 Email: fdigiacomo@iom.int
Jemini Pandya, OIM Ginevra, Tel: + 41 22 717 9486/+ 41 79 217 3374, Email: jpandya@iom.int
Jumbe Omari Jumbe, OIM Ginevra, Tel: + 41 22 717 9405/+ 41 79 812 7734, Email: jjumbe@iom.int