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28 febbraio 2011


L’OIM: INIZIATE EVACUAZIONI DI MASSA DEI MIGRANTI FUGGITI DALLA LIBIA.
“EVITARE CHE MIGRANTI RIMASTI NEL PAESE DIVENTINO OBIETTIVI DI VIOLENZE”
 

dscn56502.jpg28 febbraio 2011 - L’OIM evacuerà oggi 900 migranti dalla Tunisia verso l’Egitto utilizzando 5 charter. Altri 900 migranti dovrebbero partire domani.  L’OIM sta anche evacuando dalla Tunisia un gruppo iniziale di 361 cittadini del Bangladesh e 174 del Mali.
L’OIM ha urgentemente lanciato un appello internazionale per una donazione di 11 milioni di dollari al fine di poter prestare assistenza ai migranti che fuggono dalla Libia e che hanno urgentemente bisogno di essere evacuati e rimpatriati.La somma di 11 milioni di dollari potrebbe permettere di assistere un primo gruppo di 10.000 migranti.

 
 
COMUNICATO STAMPA
 
L’OIM: INIZIATE EVACUAZIONI DI MASSA DEI MIGRANTI FUGGITI DALLA LIBIA
“EVITARE CHE MIGRANTI RIMASTI NEL PAESE DIVENTINO OBIETTIVI DI VIOLENZE”

 

28 febbraio 2011-  L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni evacuerà oggi 900 migranti dalla Tunisia verso l’Egitto utilizzando 5 charter. Altri 900 migranti dovrebbero partire domani.  L’OIM sta anche evacuando dalla Tunisia un gruppo iniziale di 361 cittadini del Bangladesh e 174 del Mali.

Il maltempo ha per il momento impedito la partenza predisposta dall’Organizzazione di una nave di 2.000 egiziani e diretta da Djerba in Egitto. Si spera di poter far salpare l’imbarcazione nei prossimi giorni, non appena le condizioni atmosferiche lo permetteranno.

L’OIM sta anche cercando di far partire via mare, direzione Alessandria in Egitto, migliaia di migranti egiziani bloccati in Libia, utilizzando il porto libico di Benghazi.

“L’OIM ha urgentemente bisogno di donazioni per l’appello di 11 milioni di dollari lanciato la scorsa settimana”, afferma il Direttore Generale dell’OIM, William Lacy Swing. “Stiamo usando le nostre riserve per prestare una prima assistenza immediata, cosi disperatamente necessaria per decine di migliaia di migranti che sono già scappati dalla Libia, ma moltissimi altri si trovano ancora nel paese e ci stanno chiedendo aiuto”.

“E’ necessario che tutte le fazioni coinvolte negli scontri in Libia”, afferma Swing, “evitino di prendere come obiettivo i migranti presenti sul territorio, persone che hanno contribuito per decenni alla crescita e al benessere dell’economia libica. Occorre far partire tutti coloro che lo desiderano, in sicurezza e dignità”.

Oltre 100.000 migranti di varie nazionalità sono fuggiti in Tunisia ed Egitto, con un crescente numero ora bloccato ai confini tra la Libia e i due paesi. Circa 12.000 migranti non tunisini hanno oltrepassato il confine di Ras Adjir nella sola giornata di sabato(27 febbraio).

Le infrastrutture locali, soprattutto in Tunisia, sono messe a dura prova da questo enorme esodo di massa, ed è quindi imperativo evacuare i migranti il prima possibile. L’OIM sta realizzando due centri di transito per 800 migranti a Ras Adjir per diminuire la pressione che sta gravando sul centro attualmente gestito dalla Mezzaluna Rossa Tunisina.

Le fredde temperature notturne e i venti del deserto impongono che ci siano rifugi adeguati e che venga fornita un’adeguata assistenza igienica. Gli operatori dell’OIM hanno trovato un gruppo di 600 migranti vietnamiti che cercavano di tirare su un riparo per difendersi dal vento, ma che alla fine erano stati costretti a dormire all’aperto. Si sta cercando di far partire in fretta questo gruppo, anche se gli stessi vietnamiti hanno informato che altri 1.000 connazionali starebbero arrivando, e che circa 5.000 dei 10.500 vietnamiti presenti in Libia sono ancora bloccati nel paese.

La situazione è difficile anche in Egitto, dove circa 22.000 migranti egiziani si trovano nel centro di accoglienza del confine di Salum, e altre 7.000 persone sono bloccate in una struttura nella “no man’s land” tra Egitto e Libia, senza documenti, cibo e acqua.

L’OIM, che ha team operativi al confine di Salum e nella zona più interna di Mara Matroh, ha iniziato le procedure di registrazione di migranti non egiziani per organizzare le operazioni di evacuazione.

La maggioranza dei migranti sono risultati essere bengalesi, con un primo gruppo di oltre 450 che dovrebbe partire nei prossimi giorni. In coordinamento con le autorità egiziane, l’OIM sta anche fornendo lenzuola, cibo e acqua.

Nel frattempo, circa 800 nigerini sono stati portati ad Agadez (nord del Niger) dal centro di accoglienza e transito dell’OIM situato a Dirkou. Atri 432 nigerini arrivati oggi saranno trasferiti quanto prima ad Agadez.

L’OIM, con la collaborazione delle autorità locali e della Croce Rossa nigerina, sta cercando di ampliare la capienza del centro, ormai quasi pieno, per poter accogliere i nuovi arrivi. Verranno montate tende nella zona adiacente al centro. Rimane però la necessità di ricevere cibo, acqua e assistenza medica e sanitaria, anche alla luce del fatto che le autorità nigerine hanno avvisato l’OIM che più di 30 camion con a bordo oltre 2.000 nigerini e altri africani arriveranno a Dirkou nelle prossime 24 ore.

I migranti che sono stati trasferiti ad Agadez avevano detto agli operatori dell’OIM di essere scappati da Tripoli, Misrata e Sebah. Hanno anche parlato di migliaia di persone originarie dell’Africa sub Sahariana rinchiuse senza nessuna assistenza nelle loro case di Moursouk, Sabah, Misrata, Tripoli e Benghazi. Stanno tutti cercando il modo di fuggire per evitare di diventare, come purtroppo appare possibile, obiettivi di violenze.

L’OIM sta ricevendo numerose chiamate e messaggi di migranti e rifugiati che si trovano in Libia in situazioni disperate e lancia un appello affinché i migranti e i rifugiati ancora in Libia non diventino degli obiettivi e che anzi venga data loro la possibilità di lasciare in sicurezza il paese.

Invitiamo i migranti ancora bloccati in Libia e che temono di poter subire violenze, a non muoversi per ora da dove si trovano, soprattutto se stanno un posti sicuri e poco ‘in vista’ ”, ha affermato oggi il Direttore dell’Operazioni dell’OIM, Mohammed Abdiker.

 



Per ulteriori Informazioni :

Flavio Di Giacomo, OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207 email:  fdigiacomo@iom.int
Jean-Philippe Chauzy, OIM Ginevra, Tel: + 41 22 717 9361/+ 41 79 285 4366 email: pchauzy@iom.int
Jemini Pandya, OIM Ginevra,  Tel: + 41 22 717 9486/+41 79 217 3374 email: jpandya@iom.int