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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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7 Luglio 2009
Comunicato Stampa
Reato di "immigrazione clandestina" - L'OIM: tutelare i migranti a rischio di abusi e sfruttamento
Roma 7 luglio 2009
Le conseguenze del reato di “clandestinità”
L’OIM: tutelare i migranti a rischio di abusi e sfruttamento
La negazione di alcuni diritti fondamentali e l’impossibilità di accedere a servizi di base potrebbero causare gravi forme di esclusione sociale
L’introduzione del reato di immigrazione clandestina, compreso nel DDL 733-B approvato al Senato, potrebbe, nella sua applicazione pratica, ledere alcuni diritti fondamentali della persona e rendere i migranti irregolari soggetti ad abusi e sfruttamento da parte di persone o organizzazioni criminali.
E’ quanto affermato dall’OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, secondo cui la mancata garanzia di alcuni diritti rischia di portare a un fenomeno di “ghettizzazione”e, al contempo, potrebbe incoraggiare potenziali atteggiamenti xenofobi e razzisti nei confronti degli stranieri.
“Il nuovo reato”, afferma Peter Schatzer, Capo Missione dell’OIM in Italia, “sanzionerà sia l’entrata sia la permanenza irregolare in Italia e, in quanto reato permanente e/o continuato, interesserà gli oltre 650.000 migranti irregolari che al momento si stima siano già presenti sul territorio italiano. Persone che per la maggior parte già lavorano - impiegate non solo come assistenti familiari ma anche in altri numerosi settori dell’economia italiana (tra cui ad esempio l’agricoltura) - e che non hanno la possibilità di regolarizzarsi.”
“Il nuovo provvedimento”, continua Schatzer, “inciderà profondamente sulla vita quotidiana dei migranti, andando a limitare in particolare l’esercizio di fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione Italiana quali la tutela della maternità e dell’infanzia laddove sarà impossibile la registrazione anagrafica o l’iscrizione scolastica del figlio del migrante privo di permesso di soggiorno”.
Permane altresì la preoccupazione per il pericolo di denuncia da parte del medico, incaricato di pubblico servizio, dei migranti che chiedano assistenza sanitaria laddove sprovvisti di documenti, andando cosi a ledere la tutela del diritto alla salute del singolo e cagionando un serio pericolo per la salute pubblica.
Un elemento che suscita ulteriore preoccupazione riguarda l’obbligo di presentare il permesso di soggiorno per poter effettuare trasferimenti di denaro all’estero. “Una norma”, sottolinea il Capo Missione dell’OIM, “che renderà più difficile l’invio di rimesse nei paesi di origine e che favorirà la creazione di canali di trasferimento difficilmente controllabili e a volte anche illegali.”
L’OIM si augura che l’entrata in vigore del nuovo provvedimento possa essere accompagnata da misure intese a limitare quanto più possibile l’insorgere di abusi nei confronti di quei migranti privati della possibilità di accedere a molti servizi di base.
Allo stesso tempo, si sottolinea la necessità di offrire canali d’ingresso regolare alle persone che nonostante la crisi continueranno ad essere richieste dal mercato del lavoro italiano, al fine di evitare che siano costrette ad accettare un impiego in nero e a subire situazioni di sfruttamento.
Per informazioni: Ufficio Stampa OIM Tel.: +39 06 44 186 207 e-mail: fdigiacomo@iom.int