Notizia
Local

9 maggio

LAMPEDUSA: I SOPRAVVISSUTI AL NAUFRAGIO AL LARGO DELLA COSTA LIBICA RACCONTANO LA TRAGEDIA
dscn5671.jpg9 maggio 2011 - Alcuni dei migranti portati in salvo lo scorso fine settimana a Lampedusa raccontano di aver visto un’imbarcazione che trasportava circa 500-600 persone affondare al largo della costa libica, e dei corpi senza vita trasportati dalla corrente verso la riva. Una donna somala ha raccontato la tragedia allo staff dell'OIM presente sull'isola.

COMUNICATO STAMPA 
 

  LAMPEDUSA: I SOPRAVVISSUTI AL NAUFRAGIO AL LARGO DELLA COSTA LIBICA RACCONTANO LA TRAGEDIA

Lampedusa 9 maggio 2011 -  Alcuni dei migranti portati in salvo lo scorso fine settimana a Lampedusa raccontano di aver visto un’imbarcazione che trasportava circa 500-600 persone affondare al largo della costa libica, e dei corpi senza vita trasportati dalla corrente verso la riva.

dscn5671.jpgUna donna somala ha raccontato allo staff dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) a Lampedusa che lei e il suo bambino di quattro mesi erano sulla nave affondata tra giovedì e venerdì della scorsa settimana. Mentre il bambino non è sopravvissuto alla tragedia, la donna è riuscita a nuotare fino alla riva ed è poi stata reimbarcata su un altro natante diretto in Italia. 

“Era sotto shock quando è arrivata a Lampedusa,” riporta Daria Storia, Field Officer dell’OIM a Lampedusa. “Era evidentemente disorientata ed agitata quando le abbiamo parlato”.
 
Nonostante altri migranti abbiano detto di aver visto persone nuotare verso la riva, non è ancora chiaro il numero di persone sopravvissute insieme alla donna somala.

I migranti hanno anche riferito all’OIM che dopo aver visto cosa era accaduto all’altra barca, molti di quelli che erano sulla terraferma in attesa di partire per l’Italia hanno cambiato idea. I soldati e gli ufficiali libici presenti al porto hanno però forzato le persone a salire su un’imbarcazione sparando in aria alcuni colpi di pistola.

Nonostante l’OIM fosse già a conoscenza di tali azioni coercitive nei confronti dei migranti, molti di loro hanno riferito di aver pagato una cifra simbolica per il trasporto, mentre altri sostengono di non aver dovuto pagare alcuna somma.
I migranti raccontano inoltre di essere stati privati dai militari dei loro risparmi e degli oggetti in loro possesso, inclusi i telefoni cellulari.

Dall’inizio della crisi, più di 10.371 migranti provenienti dalla Libia sono arrivati a Lampedusa o nella vicina Linosa, di questi 1.887 arrivati su cinque imbarcazioni nell’ultimo weekend.

Nel frattempo, l’OIM spera di continuare le operazioni di evacuazione via mare dalla città portuale di Misurata per aiutare a prevenire simili tragedie e per alleviare le sofferenze dei migranti presenti in Libia.

Finora, grazie alle donazioni ricevute dal governo australiano, inglese, tedesco e irlandese, e dall’Humanitarian Aid and Civilian Protection Office (ECHO) della Commissione Europea, l’OIM è riuscita ad evacuare 6.263 persone da Misurata a Bengasi.
 



Per informazioni, contattare:

Flavio Di Giacomo, OIM Roma, Tel. +39 06 44 186 207 Email: fdigiacomo@iom.int
Jean Philippe Chauzy, OIM Ginevra, Tel: + 41 22 717 9361/+ 41 79 285 4366 Email: pchauzy@iom.int
Jemini Pandya,
OIM Ginevra, Tel: + 41 22 717 9486/+ 41 79 217 3374 Email: jpandya@iom.int