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Almeno 21 migranti hanno perso la vita in un naufragio a Lampedusa

Almeno 21 migranti hanno perso la vita in un naufragio a Lampedusa

 

25 novembre 2019 - Almeno 21 migranti risultano dispersi da sabato scorso a seguito di un drammatico naufragio avvenuto proprio davanti la costa di Lampedusa, quando un barcone con a bordo circa 170 persone a bordo si è ribaltato non lontano dalla riva.

L’imbarcazione era soccorsa da motovedette della Guardia Costiera italiana e si trovava pochi metri dalla costa quando, per cause ancora da precisare,  si è rovesciata improvvisamente e i migranti sono caduti in acqua. Su 170 persone, 149 sono state soccorse mentre 21 sono andate disperse. Al momento i corpi recuperati sono stati 5.

Tra i 149 superstiti ci sono 114 uomini, 9 donne e 26 minori. Le nazionalità dichiarate dai migranti sono Eritrea (56), Pakistan (33), Algeria (29), Marocco (7), Somalia (6), Egitto (3), Libia (2), Tunisia (2) Etiopia (1).

Tra i dispersi risultano esserci 10 donne (6 eritree, 2 nigeriane, 1 libica e 1 marocchina) e 11 uomini (5 eritrei, 3 algerini e 3 marocchini).

I migranti hanno raccontato allo staff OIM presente sull’isola di essere partiti alle 4.30 di mattina del 22 novembre da Zuwara, Libia. Nel corso della traversata avrebbero incontrato un peschereccio di nazionalità non italiana che gli avrebbe indicato la rotta per raggiungere Lampedusa.

Un superstite libico, arrivato con il bambino di 5 anni, ha raccontato di aver perso la moglie, due uomini che si sono dichiarati eritrei hanno perso le loro mogli. Molti altri hanno perso amici. Tra le persone incontrate finora, il personale OIM ha avuto modo di parlare con una ragazza somala che in Libia è stata violentata e torturata, e un 17enne eritreo, che è diventato cieco dopo esser stato detenuto 1 anno e 5 mesi in una cella completamente buia.

Altro personale OIM ha invece fornito assistenza nel corso dello sbarco avvenuto domenica pomeriggio a Messina, in Sicilia, dove la nave Ocean Viking ha portato a terra 213 migranti soccorsi in 3 diverse operazioni di salvataggio avvenute negli scorsi giorni.

Di questi 213, 95 sono stati soccorsi il 10 novembre (partiti da Zawya il 18), 30 sono stato soccorsi il 20 novembre (partiti da Garabuli il 19) e 20 soccordi il 21 novembre (partito da Al Khoms il 19).

Le nazionalità dichiarate dai migranti sono prevalentemente Sudan, Costa d’Avorio, Cameroun, Eritrera Mali e Nigeria.

Due persone son state trasferite nei giorni scorsi a Malta con una evacuazione di emergenza perché avevano bisogno di urgenti cure mediche: una donna incinta e un uomo che riportava ferite di arma da fuoco.

Gli eventi di questi ultimi giorni dimostrano come la traversata del Mediterraneo sia ancora molto pericolosa e come molti dei migranti che arrivano dalla Libia siano vittime di abusi e di violenze. Allo stesso tempo il tragico naufragio di sabato scorso a Lampedusa conferma ancora una volta come i barconi in partenza dalla Libia, sempre in condizioni estremamente precarie e fatiscenti, possano ribaltarsi e affondare in pochi minuti e in qualsiasi momento.

 

Per informazioni:

Flavio Di Giacomo, Portavoce, tel. 06 44186240/207 - fdigiacomo@iom.int