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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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Giornata internazionale del Migrante 2020 - il messaggio del Direttore Generale dell'OIM, Antonio Vitorino
Ginevra 18 dicembre 2020 - L'anno scorso, in occasione della Giornata internazionale del migrante, abbiamo sottolineato l'importanza della coesione sociale e riconosciuto la generosità delle società che sostengono i migranti nelle loro comunità, inconsapevoli di ciò che il 2020 avrebbe portato.
Avevamo definito i migranti come "campioni di resilienza quando i tempi sono duri", inconsapevoli di come loro – e anche noi – saremmo stati messi alla prova.
Quest'anno siamo stati tutti testimoni, in prima persona, del ruolo fondamentale svolto nelle nostre società dai migranti, in prima linea nella nostra lotta contro il COVID-19 nell'occuparsi dei malati e nel lavorare per mantenere funzionanti i servizi essenziali.
La dedizione e lo spirito imprenditoriale che abbiamo visto quest'anno ci ricorda che, nel momento in cui – nei prossimi mesi – si passerà dalla risposta alla pandemia alla ripresa, i migranti rappresenteranno una parte integrante del ritorno alla vita normale.
Ma, perché questo avvenga, dobbiamo sostenere gli sforzi già messi in pratica da molti Paesi affinché i migranti vengano pienamente inclusi nelle nostre risposte al COVID-19, garantendo tra l’altro il loro accesso ai servizi sociali e facendo in modo che non vengano lasciati indietro.
Molti migranti si sono ritrovati ridotti alla povertà: i primi a perdere gli impieghi e gli ultimi ad essere riassunti.
Economicamente svantaggiati, molti sono rimasti “bloccati”, senza riuscire a tornare a casa, mentre altri ancora sono stati costretti a rientrare nei loro paese senza adeguate garanzie per la loro sicurezza. In situazioni estremi, i migranti possono diventare preda di criminali che sfruttano la loro vulnerabilità a scopo di lucro.
I diritti umani non sono "guadagnati" in quanto eroi o vittime, ma sono diritti che appartengono a tutti, indipendentemente dall'origine, dall'età, dal sesso e dallo status. Ma è necessario garantire sostegno e protezione affinché migranti possano contribuire pienamente alla loro, e alla nostra, ripresa.
Man mano che i vaccini diventano disponibili, occorre garantire un equo accesso ai migranti – indipendentemente dal loro status – a quella che sarà la programmazione nazionale. Non perché rappresentano una categoria speciale di persone, ma in quanto amici, vicini e colleghi di lavoro.
La risposta globale al COVID-19 rappresenta un'opportunità unica per re-immaginare la mobilità umana dal basso verso l’alto, per implementare la visione del “Global Compact per la sicurezza, l'ordine e la regolarità Migrazione”, e contribuire allo sviluppo di comunità prospere, sane e resistenti.
Insieme, possiamo farlo accadere.
Antonio Vitorino
Direttore Generale Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)