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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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L'OIM lancia una richiesta di fondi per 18,5 milioni di dollari al fine di fornire assistenza urgente alle popolazioni colpite da mpox in Africa
Nairobi 21 agosto 2024 – L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) lancia una richiesta di fondi per 18,5 milioni di dollari al fine di fornire servizi sanitari cruciali a migranti, sfollati interni (IDP) e comunità di accoglienza nell'Africa orientale, nel Corno d'Africa e nell'Africa meridionale a rischio di mpox.
“La diffusione del mpox nell'Africa orientale, nel Corno d'Africa e nell'Africa meridionale è motivo di grave preoccupazione, specialmente per le popolazioni vulnerabili che si spostano frequentemente e per le comunità sfollate, spesso trascurate in queste crisi,” ha dichiarato Amy Pope, Direttrice Generale dell'OIM. “Dobbiamo agire rapidamente per proteggere coloro che sono maggiormente a rischio e per mitigare l'impatto di questo focolaio nella regione.”
Il mpox colpisce la popolazione della regione da oltre un decennio. La rapida diffusione del nuovo ceppo della malattia ha portato l'Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare il mpox un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale il 14 agosto.
Ad oggi, ci sono oltre 15.000 casi sospetti nella sola Repubblica Democratica del Congo, inclusi 537 decessi, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Altri casi sono stati confermati in Burundi, Kenya, Rwanda, Sudafrica e Uganda. La malattia si trasmette dagli animali agli esseri umani e si diffonde attraverso il contatto diretto con individui o animali infetti, tramite goccioline respiratorie, sangue, fluidi corporei o lesioni. I sintomi includono febbre, eruzioni cutanee, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari, linfonodi ingrossati e dolori alla schiena.
L'OIM è preoccupata per i migranti, gli sfollati interni e le comunità mobili nella regione, che sono a un rischio molto maggiore di infezione a causa delle loro condizioni di vita e degli stili di vita transitori, che possono limitare notevolmente il loro accesso a cure sanitarie e mediche. L'appello dell'OIM e il piano di preparazione e risposta sono progettati per ridurre il rischio di esposizione alla malattia per questi gruppi vulnerabili.
I 18,5 milioni di dollari necessari verranno utilizzati per potenziare la capacità di rispondere alle esigenze dei migranti, degli sfollati interni e delle comunità di accoglienza, supportando misure di prevenzione e controllo delle infezioni, in particolare alle frontiere. I fondi serviranno anche per rafforzare le capacità degli operatori sanitari nazionali e dei primi soccorritori, e per identificare le aree ad alto rischio, garantendo un monitoraggio efficace della malattia e riducendo la sua diffusione oltre i confini.
Con i fondi, l'OIM promuoverà anche attività di sensibilizzazione tra migranti, sfollati interni e comunità di accoglienza, e rafforzerà il coordinamento transfrontaliero nella risposta alla malattia.
L'OIM è attivamente impegnata nel rispondere all'emergenza mpox alla luce del proprio mandato, che prevede di supportare migranti, popolazioni sfollate e comunità di confine. La risposta dell'organizzazione si basa sul "IOM's Health, Border, and Mobility Management Framework" e mira a rafforzare i sistemi sanitari lungo le principali rotte migratorie nella regione, combinando un'analisi volta a comprendere le motivazioni e le dinamiche che portano allo spostamento delle popolazioni con un'attività di sorveglianza sanitaria.
Le popolazioni vulnerabili, come migranti e sfollati interni colpiti dal mpox, o a rischio di esserne colpiti, devono ricevere l'assistenza sanitaria e la protezione necessarie, specialmente nelle regioni dove l'accesso a tali servizi è limitato e dove è particolarmente alto il numero di migranti e di sfollati.
Il Piano di preparazione e risposta dell'OIM per il mpox nell'Africa orientale, nel Corno d'Africa e nell'Africa meridionale è disponibile qui
Per ulteriori informazioni, contattare:
A Nairobi: Yvonne Ndege, yndege@iom.int
A Pretoria: Abibo Ngandu, angandu@iom.int
A Ginevra: Amber Christino, achristino@iom.int
A Roma: Flavio Di Giacomo, fdigiacomo@iom.int