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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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L'OIM: profondo cordoglio per le morti al confine tra Ciad e Libia. Occorre fare di più per proteggere i migranti
Ginevra, 1 luglio - L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) esprime il suo profondo cordoglio per la morte di almeno 20 migranti nel deserto libico e rinnova il suo appello per un'azione più incisiva atta a proteggere i migranti lungo il confine tra Ciad e Libia.
Il 28 giugno i corpi di 18 persone, probabilmente cittadini ciadiani, e di 2 cittadini libici, sono stati trovati vicino al confine con il Ciad. Secondo i servizi di ambulanza e di soccorso libico la causa dei decessi sarebbe la disidratazione.
"La morte di venti persone nel deserto libico, avvenuta ieri, è l'ennesimo campanello d'allarme per l'intera comunità internazionale e ci ricorda che siamo molto lontani dal raggiungere l'obiettivo del 'non lasciare indietro nessuno', il mantra dell'Agenda 2030", afferma Federico Soda, capo missione dell'OIM in Libia.
"La perdita di vite umane a cui stiamo assistendo sia nel Mar Mediterraneo sia nei deserti della Libia meridionale è inaccettabile ed è evitabile".
Il deserto del Sahara è una delle rotte migratorie più pericolose e letali al mondo. Secondo il progetto Missing Migrants dell'OIM, dal 2014, sono state documentate più di 2.000 morti di migranti solo nel deserto del Sahara, ma gli esperti ritengono che i numeri siano più alti.
Dal 2012, quando le attività di estrazione dell’oro nel Ciad settentrionale sono state intensificate, un numero sempre più alto di migranti ha perso la vita o perché abbandonato nel deserto dai trafficanti o perché gli stessi trafficanti si perdono lungo il tragitto.
"Queste tragedie devono portare ad una risposta forte per fornire standard minimi di protezione ai migranti, consentire le operazioni di ricerca e soccorso, rafforzare la gestione umanitaria delle frontiere e fornire l'assistenza, urgentemente necessaria, in quest'area estremamente remota", ha dichiarato Anne Kathrin Schaefer, capo missione dell'OIM in Ciad.
Il mese scorso, gli scontri tra i minatori d'oro nella città di Kouri Bougoudi, vicino al confine con la Libia, hanno causato centinaia di morti e lo sfollamento di circa 10.000 lavoratori delle miniere nel Ciad settentrionale.
"In assenza di percorsi migratori sicuri, i migranti prendono strade rischiose, cadono nelle mani dei trafficanti o si perdono nel deserto, con conseguenze spesso devastanti", ha dichiarato Schaefer.
Tra gennaio e marzo 2022, i sistemi di monitoraggio dei flussi di Faya, Zouarké e Ounianga Kébir nel Ciad settentrionale hanno registrato il passaggio di oltre 45.000 migranti. Tra i migranti censiti dall'OIM in quel periodo, il 32% era diretto verso la Libia. Questo nonostante in Libia manchino i prerequisiti fondamentali per garantire la loro sicurezza e protezione.
L'OIM ribadisce la necessità di proteggere i migranti e i loro diritti attraverso sforzi dedicati di ricerca e soccorso e l’esigenza di un’indagine per perseguire i trafficanti che approfittano della disperazione e della vulnerabilità delle persone.
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Per informazioni:
A Roma:
Flavio Di Giacomo, fdigiacomo@iom.int tel: +39 347 0898996
A Geneva:
Safa Msehli, +41 79 403 5526, smsehli@iom.int
A N’Djamena:
Francois Xavier, +23 702 224 5244081, fadaaffana@iom.int