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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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Nuovo rapporto IDMC: sono 60,9 milioni gli sfollati interni nel mondo.
Ginevra 11 maggio - Quasi 61 milioni di nuovi sfollati interni sono stati registrati nel 2022, secondo un nuovo rapporto dell'Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC), un aumento del 60% rispetto all'anno precedente. Questa cifra rappresenta il numero più elevato mai riportato, e mostra il volume non solo dei nuovi spostamenti, ma anche di quelli ripetuti.
Il Global Report on Internal Displacement (GRID) 2023 mostra che conflitti e violenze hanno causato 28,3 milioni di sfollati interni, la cifra più alta degli ultimi dieci anni, con l'Ucraina che rappresenta il 60% del totale.
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) è un partner di IDMC GRID, e fornisce dati affidabili e precisi attraverso il Displacement Tracking Matrix (DTM), la più grande fonte al mondo di dati primari sugli spostamenti interni.
Ogni anno milioni di persone sono costrette a spostarsi a causa di disastri. L'anno scorso, i disastri, tra cui le inondazioni in Pakistan e il tifone Noru nelle Filippine, hanno portato a 32,6 milioni di sfollati interni, il numero più alto mai registrato. Si prevede che il numero aumenterà in quanto la frequenza, la durata e l'intensità dei pericoli naturali peggioreranno nel contesto dei cambiamenti climatici. La Banca Mondiale ha previsto che fino a 216 milioni di persone potrebbero diventare migranti climatici interni entro il 2050 se non verranno adottate misure efficaci.
"Stiamo assistendo a un numero di disastri su larga scala senza precedenti, che causano una significativa perdita di vite umane, distruzione di case di mezzi di sussistenza e che causano un aumento di movimenti migratori forzati. Rafforzare i nostri sforzi comuni per l'azione climatica e investire in canali di migrazione sicuri, regolari e ordinati è più importante che mai", ha dichiarato il Direttore Generale dell'OIM, António Vitorino.
"Stabilire le necessità delle persone costrette a spostarsi a causa di conflitti, violenza e disastri è cruciale per garantire che l'assistenza umanitaria e i servizi essenziali possano raggiungere in modo tempestivo le persone che ne hanno maggiormente bisogno."
Il rapporto di quest'anno evidenzia l'insicurezza alimentare come motore, conseguenza e potenziale ostacolo alle soluzioni per gli sfollati interni. Crisi senza precedenti e a più dimensioni stanno diventando la norma e l'impatto sulla mobilità umana è sempre più evidente. Crisi legate agli impatti climatici in corso, agli effetti persistenti della pandemia, all'instabilità economica, all'aumento dei prezzi alimentari e alle ripercussioni globali della guerra in Europa hanno portato a livelli di insicurezza alimentare senza precedenti in gran parte del mondo nel 2022.
Nonostante queste sfide insormontabili, non si è ancora totalmente informati su come la comunità internazionale comprenda e affronti i movimenti migratori interni in contesti di conflitto e di disastro.
Il rapporto IDMC GRID ci richiama a un intervento concreto e immediato per trovare soluzioni sostenibili alle migrazioni interne, ed è uno strumento prezioso per i partner umanitari e di sviluppo, i governi e una vasta gamma di gruppi di stakeholder che stanno lavorano per farsi trovare pronti e per prevenire futuri spostamenti.
Scarica QUI il rapporto
Per maggiori informazioni, contattare:
Chloé Lavau, Responsabile Comunicazione OIM per il Cambiamento Climatico e le Migrazioni (Ginevra), clavau@iom.int
Division Migration, Environment, Climate Change and Risk Reduction : mecrHQ@iom.int