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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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OIM e UNHCR chiedono un'azione decisa a seguito dell’ultima tragedia nel Mediterraneo
Ginevra 16 giugno - L’OIM, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, e l’UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, chiedono un'azione urgente e decisa a seguito dell'ultima tragedia nel Mediterraneo, la più grave da diversi anni.
Sebbene il numero di persone a bordo del barcone che si è capovolto il 14 giugno al largo della costa della Grecia non sia ancora chiaro, secondo varie testimonianze si tratterebbe di un numero compreso tra le 400 e le 750 persone. Finora sono state salvate 104 persone e sono stati recuperati 78 corpi, ma sono ancora centinaia i dispersi, di cui si teme la morte.
La barca si sarebbe trovata in difficoltà dalla mattina del 13 giugno. Una vasta operazione di ricerca e soccorso è stata avviata dalla Guardia Costiera greca la mattina del 14 giugno, dopo il rovesciamento della barca.
Il dovere di soccorrere le persone in pericolo in mare senza ritardi è una regola fondamentale del diritto marittimo internazionale. Sia i capitani delle navi sia gli Stati hanno l'obbligo di prestare assistenza a coloro che si trovano in pericolo in mare, indipendentemente dalla loro nazionalità, status o dalle circostanze in cui si trovano, anche su imbarcazioni non idonee alla navigazione e indipendentemente dalle intenzioni di coloro che sono a bordo.
Qualsiasi azione intrapresa in relazione alla ricerca e al soccorso dovrebbe essere condotta nel rispetto dell'obbligo di prevenire la perdita di vite in mare. L'OIM e l'UNHCR accolgono con favore l’avvio di indagini in Grecia sulle circostanze che hanno portato al rovesciamento dell'imbarcazione e alla perdita di così tante vite.
Sia OIM sia UNHCR sono impegnate a Kalamata, nel sud della Grecia, in stretto coordinamento con le autorità, per fornire supporto e assistenza ai sopravvissuti, fra cui beni non alimentari, kit igienici, servizi di interpretariato e consulenza per i sopravvissuti traumatizzati da questa terribile esperienza.
OIM e UNHCR ribadiscono che la ricerca e il soccorso in mare sono un imperativo legale ed umanitario.
"È evidente che l'approccio attuale al Mediterraneo non è praticabile. Anno dopo anno, quella del Mediterraneo continua ad essere la rotta migratoria più pericolosa al mondo, con il tasso di mortalità più elevato. Gli Stati devono unirsi e colmare le lacune di un’attività di ricerca e nel soccorso che deve essere proattiva, nell’assicurare operazioni di sbarco rapide e garantire canali migratori regolari e sicuri. Questi sforzi collettivi dovrebbero avere al centro di ogni risposta i diritti umani dei migranti e il salvataggio delle vite ", ha dichiarato Federico Soda, Direttore del Dipartimento per le Emergenze dell’OIM.
"L'Unione Europea deve mettere la sicurezza e la solidarietà al centro della propria azione nel Mediterraneo. Alla luce dei crescenti movimenti di rifugiati e migranti nel Mediterraneo, sono necessari sforzi collettivi, tra cui un maggiore coordinamento, solidarietà e condivisione delle responsabilità, per salvare vite umane, così come previsto dal Patto sull'Immigrazione e l'Asilo dell'UE. ciò include l'istituzione di un meccanismo regionale concordato di sbarco e ridistribuzione per le persone che arrivano via mare, cosa che continuiamo a sostenere", ha dichiarato Gillian Triggs, Assistente Alto Commissario dell'UNHCR per la protezione.
OIM:
Roma: Flavio Di Giacomo, fdigiacomo@iom.int +39 347 089 89 96
Atene: Christine Nikolaidou, cnikolaidou@iom.int + 302109919040
Bruxelles: Ryan Schroeder, rschroeder@iom.int + 32 492 25 02 34
Ginevra: Safa Msehli, smsehli@iom.int, +41 794 035 526
UNHCR:
Grecia: Stella Nanou, nanou@unhcr.org, +30 6944586037
Ginevra: Matthew Saltmarsh, saltmars@unhcr.org, +41 79 967 99 36, Louise Donovan, donovan@unhcr.org, mobile: +41 792173058
Bruxelles: Maeve Patterson patterso@unhcr.org, mobile +32 470 99 54 35