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OIM e UNHCR: Necessaria azione urgente per impedire il crescente numero di vittime nel Mediterraneo centrale

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO UNHCR/OIM

Ginevra, 23 aprile 2021 - L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l'UNHCR sono profondamente turbate dalle notizie di un tragico naufragio al largo della Libia. Si teme che quest'ultimo incidente possa aver causato la morte di almeno 130 persone. 
 
Il gommone, presumibilmente partito dalla zona di Al Khoms a est di Tripoli, si sarebbe rovesciato a causa del maltempo e del mare in tempesta.  
 
L'ONG SOS Méditerranée ha riferito che la prima chiamata di soccorso è stata ricevuta dalle autorità mercoledì mattina. SOS Méditerranée e le navi commerciali hanno perlustrato la zona giovedì, trovandosi di fronte a diversi corpi che galleggiavano intorno al gommone sgonfio e nessun sopravvissuto. 
 
Questo sarebbe il naufragio più grave, per perdita di vite umane, nel Mediterraneo centrale dall'inizio dell'anno. Finora nel solo 2021, almeno altre 300 persone sono annegate o scomparse nel Mediterraneo centrale. Si tratta di un aumento significativo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando erano circa 150 le persone annegate o scomparse lungo la stessa rotta.

OIM e UNHCR avvertono che altri rifugiati e migranti potrebbero tentare queste pericolose traversate con il miglioramento delle condizioni meteo-marine ed il deteriorarsi delle condizioni di vita in Libia.

In Libia, i rifugiati e i migranti continuano ad essere soggetti a detenzione arbitraria, maltrattamenti, sfruttamento e violenza, condizioni che li spingono a intraprendere viaggi rischiosi, specialmente le traversate in mare, che possono avere conseguenze fatali. I percorsi legali verso la sicurezza, tuttavia, sono limitati e difficili. 

OIM e UNHCR ribadiscono il loro appello alla comunità internazionale affinché vengano prese misure urgenti per porre fine alla perdita di vite umane in mare. Queste misure includono la riattivazione delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, uno stop al ritorno in porti non sicuri e la creazione di un meccanismo di sbarco che sia sicuro e prevedibile. 

Per ulteriori informazioni si prega di contattare:

Per OIM:

Flavio Di Giacomo presso OIM a  Roma Tel: +39.347.089.89.96 E-mail: fdigiacomo@iom.int

Safa Msehli presso OIM a Ginevra, Tel: +41 79 403 5526. Email: smsehli@iom.int
  
Ryan Schroeder presso OIM a Bruxelles Tel + 32 492 25 02 34. Email: rschroeder@iom.int
  

Per UNHCR:

A Ginevra, Aikaterini Kitidi, kitidi@unhcr.org, +41 79 580 8334

A Roma, Carlotta Sami, sami@unhcr.org, +39 335 679 4746

Per la Libia, Tarik Argaz, argaz@unhcr.org, +216 29 961295