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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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OIM Global
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Cosa facciamo
Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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OIM e UNHCR: urgente far sbarcare quanto prima i migranti e i rifugiati soccorsi nel Mediterraneo centrale
Ginevra 29 agosto - L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), chiedono lo sbarco immediato di più di 400 migranti e rifugiati che, dopo essere stati soccorsi, sono a bordo di tre navi nel Mediterraneo centrale.
Un gruppo di 27 migranti e rifugiati partiti dalla Libia - tra cui una donna incinta e vari bambini – sono stato soccorsi lo scorso 5 agosto e, dopo un lungo e inaccettabile periodo di tre settimane, sono ancora a bordo della nave commerciale Maersk Etienne. È urgente e necessario trovare al più presto una soluzione e fornire un porto sicuro di sbarco alla nave. Una petroliera commerciale non può essere considerata un luogo adatto dove trattenere persone bisognose di assistenza umanitaria e che potrebbero aver bisogno di protezione internazionale. Adeguate misure di prevenzione relative al COVID-19 possono essere eseguite una volta raggiunta la terraferma.
Inoltre, altri 200 migranti e rifugiati salvati in mare e ora a bordo della nave Louise Michel hanno urgentemente bisogno di aiuto. Dopo l’ultimo salvataggio di questa mattina, la nave ONG di ricerca e soccorso si ritrova ad avere a bordo molte più persone di quanto la sua capacità di trasporto sicuro possa permettere e non è in grado di muoversi dalla posizione in cui si trova. È urgente attivare immediatamente un’operazione di assistenza per questa nave e le persone a bordo dovrebbero essere fatte sbarcare in un porto sicuro. Eventuali ritardi potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza delle persone a bordo.
Altre 200 persone soccorse sono infine a bordo della nave della ONG Sea Watch 4 e dovrebbero anche loro essere prontamente autorizzate a sbarcare. L'imperativo umanitario di salvare vite umane non dovrebbe essere penalizzato o stigmatizzato, specialmente in assenza di sforzi dedicati da parte degli Stati. La mancanza di un accordo su un meccanismo di sbarco regionale, da tempo richiesto dall'OIM e dall'UNHCR, non è una scusa per negare a persone vulnerabili un porto sicuro e l'assistenza di cui hanno bisogno, così come previsto dal diritto internazionale. Le discussioni su una tale proposta si sono arenate e dovrebbero essere riprese con urgenza, soprattutto in presenza di ripetute situazioni di stallo che continuano a ritardare le operazioni di sbarco. Un meccanismo di sbarco chiaro, prevedibile e strutturato è nell'interesse immediato e a lungo termine di tutti.
È fondamentale che gli altri Stati membri dell'UE forniscano maggiore sostegno ai paesi in prima linea nell'accogliere gli arrivi via mare nel Mediterraneo. Una solidarietà significativa dovrebbe essere espressa attraverso l'impegno ad aumentare i posti per il ricollocamento dei migranti e attraverso l’impegno a velocizzare, in linea con gli standard internazionali, le procedure di identificazione delle persone che hanno diritto alla protezione internazionale e di quelle bisognose di altre forme di protezione, come i minori non accompagnati e persone vittime della tratta. È anche importante consentire rapido meccanismo di ritorno per coloro che desiderano tornare nei loro Paesi d'origine e per coloro che non vengono identificati come bisognosi di protezione internazionale o di altre forme di protezione.
L'OIM e l'UNHCR sono profondamente preoccupati per l’assenza - ormai protratta nel tempo - di uno specifico meccanismo di ricerca e soccorso europeo nel Mediterraneo centrale. Con una presenza inferiore di navi ONG in mare rispetto agli anni precedenti, questo vuoto viene sempre più colmato da navi commerciali. È fondamentale che sia loro consentito di far sbarcare rapidamente le persone salvate in mare, poiché in assenza di un procedura veloce e tempestiva, i capitani delle navi commerciali potrebbero essere dissuasi dal rispondere alle richieste di soccorso per paura di rimanere bloccati in mare per settimane.
Per informazioni:
OIM Roma, Flavio Di Giacomo, Tel: +39.347.089.89.96 E-mail: fdigiacomo@iom.int
Ginevra, Safa Msehli, Tel: +41 79 403 5526. Email: smsehli@iom.int
Bruxelles, Ryan Schroeder, Tel + 32 492 25 02 34. Email: rschroeder@iom.int
UNHCR Ginevra, Charlie Yaxley, yaxley@unhcr.org, +41 795 808 702,