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OIM e UNICEF: 16 bambini e 27 adulti morti al largo del Gibuti dopo il ribaltamento di una barca con migranti

15 aprile 2021 - L'OIM, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, e l'UNICEF, hanno confermato che almeno 16 bambini e 27 adulti sono morti dopo che una nave di migranti, al cui timone c'erano trafficanti, si è ribaltata al largo della costa del Gibuti nelle prime ore di lunedì mattina, 12 aprile. La nave portava almeno 60 persone che cercavano di tornare a casa nel Corno d'Africa, dopo essere fuggiti dallo Yemen, paese devastato dalla guerra dove migliaia di migranti, compresi bambini, sono bloccati e intrappolati. Questa nuova tragedia testimonia le misure disperate a cui la gente sta facendo ricorso per sfuggire alle difficoltà economiche, aggravate dalla pandemia da COVID-19.

Tra i morti ci sono 8 ragazzi, 8 ragazze e almeno una donna in stato di gravidanza. Un bambino di sette anni è tra i sopravvissuti tratti in salvo dalle acque. Questa tragedia è il secondo incidente di questo tipo che comporta la perdita di vite di bambini migranti e donne in poco più di un mese. All'inizio di marzo, 80 migranti, tra cui dei minorenni, sono stati gettati in mare da responsabili di traffico di persone nelle stesse acque. Almeno 5 e fino a 20 persone sono morte. I dati del 2021 indicano che un numero crescente di rifugiati e migranti, tra cui sempre più spesso donne e bambini piccoli, affrontano i pericoli della rotta marittima verso la penisola arabica, ma anche dalla costa dello Yemen al Gibuti, nonostante i rischi.

"L'OIM è profondamente preoccupata per la perdita senza senso di giovani vite innocenti, bambini, in quest'ultima tragedia dei migranti in mare. Chiediamo ai nostri partner e donatori di unirsi per ridurre gli enormi rischi che corrono i migranti che cercano di tornare in Gibuti e quelli che cercano di raggiungere lo Yemen per accedere ai paesi del Golfo, per evitare ulteriori perdite di vite umane", ha dichiarato Stephanie Daviot, capo missione dell'OIM in Gibuti.

"Siamo preoccupati dal fatto che bambini sempre più piccoli si incamminino sulla rotta migratoria verso la penisola arabica o tornino in Gibuti dallo Yemen, o per quelli che tornano dallo Yemen attraverso il mare e rischiano di essere uccisi", ha dichiarato Melva Johnson, rappresentante dell'UNICEF. "Continueremo a sostenere l'assistenza ai bambini con i nostri partner. Ma soprattutto, dobbiamo portare avanti le nostre azioni per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini migranti".

L'OIM e l'UNICEF stanno già lavorando con le autorità del Gibuti e prevedono di incontrare congiuntamente le autorità locali per offrire sostegno e discutere ulteriori misure per la prevenzione di tali insensate tragedie. Queste misure rafforzeranno diverse azioni già in corso da parte del governo del Gibuti, con il sostegno dell'OIM e dell'UNICEF, per garantire le migliori condizioni possibili per le persone che attraversano il Gibuti dai paesi di confine verso lo Yemen via mare, come la fornitura di beni di prima necessità tra cui assistenza sanitaria, cibo, acqua e riparo.