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Chi siamo
Chi siamoL'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) fa parte del Sistema delle Nazioni Unite ed è la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio, fondata nel 1951 al fine di promuovere una migrazione umana e ordinata che possa portare benefici a tutti. Attualmente ha 175 stati membri ed è presente in oltre 100 paesi. L'Italia è uno dei paesi fondatori dell'OIM.
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Cosa facciamoIn quanto principale organizzazione intergovernativa che dal 1951 è impegnata nella promozione di una migrazione umana e ordinata, l'OIM svolge un ruolo chiave nelle attività di sostegno al raggiungimento dell'Agenda 2030, lavorando sia nel campo dell'assistenza umanitaria sia nell’ambito dello sviluppo sostenibile. La Missione dell’OIM di Roma ha un ruolo di coordinamento per i paesi del Mediterraneo.
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OIM,UNHCR e UNICEF esortano gli Stati europei a promuovere l’accesso dei minori rifugiati e migranti all’istruzione
Le sfide principali includono la mancanza di spazi scolastici, insegnanti non adeguatamente formati, barriere linguistiche e accesso limitato al supporto psicosociale
Bruxelles/Ginevra 11 settembre 2019 – OIM, UNHCR e UNICEF chiedono agli Stati europei uno sforzo maggiore per assicurare a tutti i minorenni migranti, rifugiati e richiedenti asilo l’accesso all’istruzione di qualità e garanzie per il proseguimento del percorso accademico. In una pubblicazione lanciata oggi, le tre Agenzie delle Nazioni Unite descrivono le barriere che questi bambini e adolescenti incontrano nell’accesso all’istruzione in Europa.
Attualmente il numero di bambini e adolescenti nati fuori dall’Europa (compresi i minorenni rifugiati e migranti arrivati di recente) che abbandonano la scuola precocemente è quasi il doppio rispetto al numero dei minorenni che nascono in Europa. I minorenni migranti conseguono risultati scolastici più bassi quando non viene dato loro il supporto adeguato. Per esempio, circa 3 studenti nati nel paese su 4 conseguono l’idoneità in scienze, lettura e matematica, ma sono solo 3 su 5 di quelli con un background migratorio.
Tra le sfide principali sottolineate nel rapporto: le risorse economiche insufficienti; pochi spazi scolastici o insegnanti non adeguatamente formati per lavorare con minorenni rifugiati e migranti; barriere linguistiche; la mancanza di sostegno psicosociale e classi di recupero limitate. Queste ultime sono vitali per i bambini che non sono andati a scuola per periodi prolungati o che provengono da sistemi scolastici differenti.
I bambini in età da scuola pre-primaria (dai 3 ai 5 anni) e da secondaria superiore (dai 15 anni in su) sono particolarmente vulnerabili all'abbandono scolastico, poiché spesso non sono compresi nel campo di applicazione della legislazione nazionale sull'istruzione obbligatoria.
Per aiutare gli Stati a rispondere a queste sfide e alla mancanza di dati cruciali, la pubblicazione fornisce degli esempi di pratiche buone e promettenti per l’istruzione in Europa e riporta una serie di raccomandazioni.
FOCUS ITALIA 1. Le statistiche nazionali sull’istruzione distinguono solo tra cittadini italiani e non italiani. 2. Nell’anno scolastico 2016-2017, erano registrati 634.070 bambini non italiani in scuole italiane (pari al 9,5% del totale degli iscritti). 3. Il 46% dei bambini non italiani era iscritto alla scuola primaria, il 26% alla scuola secondaria inferiore e il 29% alla secondaria superiore. Non ci sono dati sull’istruzione pre-primaria. 4. Tra tutti i bambini non italiani nel sistema scolastico, il 77% (487.748) erano cittadini non europei. 5. Tra gli adolescenti rifugiati e migranti, che hanno risposto al sondaggio sull’istruzione condotto a fine 2017 sulla piattaforma UNICEF U-Report on the Move, il 49% frequentava solo lezioni di lingua italiana, mentre solo il 30% frequentava le lezioni regolari, con un grande differenza tra le zone (https://onthemove.ureport.in/poll/2371/). 6. Secondo un sondaggio più recente (https://onthemove.ureport.in/poll/2537/) l’86% dei rispondenti ha dichiarato che avrebbe voluto accedere a corsi di formazione. Tuttavia, pochissimi di loro hanno avuto accesso a queste opportunità. |
“Con la volontà politica e ulteriori investimenti, i Governi in Europa possono costruire sistemi inclusivi di scuola pubblica, assicurando a tutti i bambini, a prescindere dal loro status migratorio, di vedere protetto il loro diritto all’istruzione, mentre si costruiscono comunità inclusive e di successo,” ha dichiarato Afshan Khan, Direttore regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale e Coordinatore Speciale per la Risposta dei Rifugiati e Migranti in Europa.
Le Agenzie chiedono agli Stati anche di ampliare gli sforzi e investire ulteriormente sia livello nazionale sia regionale per raccogliere dati standardizzati e armonizzati di qualità sui bambini rifugiati, richiedenti asilo e migranti nell’ambito dell’istruzione, per orientare politiche di sviluppo e distribuzione delle risorse.
“Eliminare questi gap nell’istruzione dei minorenni rifugiati e migranti è importante per il loro sviluppo e benessere e può avere effetti positivi per la società in generale. L’istruzione ha il potere coesivo di aiutare i minorenni rifugiati e migranti e le loro famiglie a costruire legami con le comunità locali e di contribuirvi. Investire in un’istruzione inclusiva e di qualità ci aiuterà ad assumerci le nostre responsabilità per assicurare che nessuna generazione venga lasciata indietro,” ha dichiarato Manfred Profazi, senior Regional Adviser per l’Europa e l’Asia Centrale dell’OIM.
Per ulteriori informazioni su quest’argomento, siete invitati a contattare:
OIM:
Roma: Flavio Di Giacomo, fdigiacomo@iom.int, +39 06 44 186 207
Ginevra: Joel Millman, jmillman@iom.int, +41 79 103 8720
UNHCR:
Roma: Carlotta Sami, sami@unhcr.org, +39 335 6794746
Ginevra: Shabia Mantoo, mantoo@unhcr.org, +41 79 337 7650
UNICEF:
Ufficio Stampa UNICEF Italia, tel: 06 47809346-272; cell: 334/1196798; email: press@unicef.it; Twitter: @UNICEF_ITAmedia; sito web: www.unicef.it
Portavoce UNICEF Italia Andrea Iacomini: 342/8096397; e-mail: portavoce@unicef.it