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Sono 5000 i migranti trasferiti dall'OIM via aereo da Lampedusa a varie regioni italiane

 

Roma 17 novembre - Sono 5000 i migranti che, dallo scorso mese di luglio, sono stati trasferiti via aereo dall’OIM da Lampedusa verso gli aeroporti individuati sulla base delle strutture di accoglienza assegnate in Italia, con priorità ai migranti vulnerabili nell’ambito del progetto “EU Su-Port to Lampedusa".

L’ultimo trasferimento in ordine di tempo è stato realizzato ieri, quando 180 migranti sono stati fatti partire dall’isola delle Pelagie verso l’aeroporto di Bologna.

EU Su-Port to Lampedusa" è un progetto finanziato dall’Unione Europea, DG-HOME, attraverso l’assistenza emergenziale del fondo FAMI (“Fondo asilo migrazione e integrazione) 2021-2027, e realizzato dall’OIM in stretto coordinamento con il Ministero dell'Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione e l’Agenzia dell’Unione Europea per l’asilo.

L’iniziativa è stata avviata per facilitare e sostenere gli sforzi già in atto da parte del Ministero dell’interno dalla scorsa primavera per decongestionare l'Hotspot di Lampedusa, attraverso il trasferimento aereo di migranti, molti dei quali in situazione di vulnerabilità, dall'isola alle strutture di accoglienza disponibili in tutta Italia, subito dopo il completamento di tutte le procedure pertinenti (tra cui l'identificazione, il rilevamento delle impronte digitali e lo screening) per garantire l’accesso a condizioni di accoglienza adeguate alle lore esigenze. 
 
I principali paesi di origine di migranti che hanno beneficiato delle attività del progetto sono stati Guinea, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Siria, Sudan, Tunisia. Molti i nuclei familiari così come numerosi (circa il 20%) anche i casi medici. 
 
“Nel corso di questi mesi i flussi e le rotte migratorie hanno subito cambiamenti, con Tunisia e Libia che sono stati i principali punti di partenza degli arrivi via mare”, ha sottolineato Laurence Hart, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM. “Nei mesi estivi, così come in questo periodo autunnale, è stato registrato l’arrivo di molti migranti vulnerabili, minori, nuclei familiari e casi medici anche di una certa rilevanza. Per molte di queste persone è stato necessario operare un trasferimento rapido e veloce dall’Hotspot di Lampedusa al fine di poter garantire quanto prima l’accesso a condizioni di accoglienza adeguate. Siamo lieti che, grazie all’impegno e al supporto della Commissione europea e del Ministero dell’Interno italiano, sia stato possibile fornire questo tipo di sostegno a 5000 persone. Il nostro staff è sempre attivo e pronto a effettuare ulteriori trasferimenti non appena necessario”.
 
"EU Su-Port to Lampedusa" è realizzato anche grazie a un lavoro di coordinamento e collaborazione con le organizzazioni presenti nell’Hotspot di Lampedusa, tra cui Croce Rossa Italiana, UNHCR, EUAA, UNICEF e Save the Children, oltre alle competenti articolazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Per informazioni: Flavio Di Giacomo, Portavoce, fdigiacomo@iom.int  tel.06 44 186 228  347089896